Atalanta – Inter 2-0 (0-0)ATALANTA (4-3-2-1):
Bertini 6,5; Palestra 6,5, Guerini 7, Regonesi 7, Bernasconi 6; Muhameti 6, Chiwisa 6, Colombo 6,5; De Nipoti 7 (46′ st Vlahovic sv), Vavassori 6 (21′ st Roaldsoy 6,5); Falleni 7 (36′ st D. Stabile sv). A disp.: Pardel, Illipronti, Saleh, Omar, Bordiga, Ghezzi, Perez, Tavanti, Bevilacqua, Cellerino. All.: Marco Fioretto 6,5.
INTER (4-3-3): Botis 7; Dervishi 5,5, G. Stabile 6, Fontanarosa 5,5, Pelamatti 5,5 (29′ st Pozzi sv); Akinsanmiro 6 (14′ st Di Maggio 6), Stankovic 6, Kamate 6,5 (30′ st Martini 6); Owusu 6 (39′ st Biral sv), Esposito 5,5, Iliev 6 (13′ st Curatolo 5,5). A disp.: Bonardi, Tommasi, Matjaz, Grygar, Sarr, Nezirevic, Di Pentima. All.: Christian Chivu 5,5.
Arbitro: Lovison di Padova 6,5 (Cerilli di Latina, Nana Tchato di Aprilia).
RETI: 8′ st Regonesi (A), 17′ st Falleni (A).
Note: primo pomeriggio soleggiato e ventoso, spettatori . Ammoniti Guerini, Bernasconi, Martini per per gioco scorretto. Espulso D. Stabile al 48′ st per gioco violento. Tiri totali 12-13, nello specchio 7-4, parati 5-4, respinti/deviati 0-2. Corner 3-5, recupero 0′ e 4′.
Zingonia – 24 punti in 23 giornate, col Verona sopra di 4 alla vigilia, sono dettagli che impongono di tenere i piedi per terra. Tuttavia, la luce s’è riaccesa. Non si vinceva in casa dall’11 novembre (Sassuolo) e in assoluto dal 22 gennaio a Bologna, ma senza filotto non sarà sufficiente per evitare i playout aver rotto di nuovo il ghiaccio nel prefestivo. Leggi: a Cesena, domenica, il bottino pieno è l’imperativo categorico per poi pensare con calma al pesce d’aprile nella tana della Fiorentina al rientro dalla sosta. Il film della partita, stavolta, è nel doppio urlo di gioia del secondo tempo. Quando Iacopo Regonesi usa la testa e prova a dare il via alla rincorsa dell’Atalanta alla Primavera della salvezza diretta. Il figlio d’arte buca il castello difensivo dell’Inter schiacciando l’angolo da sinistra di Colombo davanti al secondo palo e spiana la strada al completamento dell’uno-due di Falleni a giro nel flipper entro il vertice sinistro. Sono i primi acuti stagionali di entrambi: un segno?
Reduce da due buoni pareggi con Roma e Juve ma anche dal ko sul campo della Samp, l’ammiraglia del vivaio di Zingonia non poteva fallire l’appuntamento. C’era un ruolino di marcia terribile da 4 punti in 7 turni da invertire alla sesta di ritorno. Peccato che a chiudere il panino delle chances del primo tempo manchi la metà sopra, leggi la rituale inconcludenza che poco al di là della mezzora colpisce anche il bomber-leader-capitano De Nipoti, a segno all’andata (1° ottobre) a Interello ma raggiunto dal cannoniere ospite di turno, ipnotizzato a tu per tu con Botis nonostante il vassoietto di Guerini, sceso in contropiede lungo la navata. E pazienza se a 6′ dalla pausa il coniglio cavato dal cilindro del medesimo protagonista girandosi pressoché da terra davanti alla lunetta non entra nel forno di un amen. Anche perché il taccuino si colora subito del nerazzurro sbagliato costringendo l’undici di Fioretto alla difensiva. A Bertini occorrono due tempi per dire di no a Iliev (9′), fotocopiatosi poi con la ciabattata al 24′ un po’ meno da fuori in conversione dall’out appoggiata da Kamate. L’ispiratore principe, quest’ultimo, che subito dopo scarica per Esposito, il primo a farsi sentire in area colpendo però alla viva il parroco in ascensore chiamato dallo schema di Stankovic dalla trequarti destra. A tiro del quarto d’ora lo Stabile meneghino svetta da corner del bulgaro non certo imparabilmente, anche se il tuffetto il portiere nerazzurro lo fa. La Baby Dea, in tutto ciò, sa metterci una mezza invenzione del fuoriquota con la fascia al braccioda rimessa laterale mancina, un recupero alto dello stesso a favore di Falleni, allungatosi troppo la sfera appena oltre il ventesimo, e la svettata imperfetta (26′) di Muhameti accompagnata da Bernasconi.
Se a dieci dalla pausa è Palestra a girarsi vanamente in mischia sul sinistro nel flipper innescato ancora dall’iperattivo numero 10, l’avvio della ripresa è una tavoletta pigiata alla milanese, col centravanti ospite a sfiorare il vantaggio con un bizzarro tentativo di tunnel ravvicinatissimo a Bertini. Ma compaiono i guantoni all’orizzonte dell’assistman Kamate. L’assalto al 3′ è in scia al quello doppio due giri di lancetta prima sbattendo contro la muraglia della metà di destra della retroguardia bergamasca. E il caso da moviola su cui Chivu recrimina è il rimbalzo sul braccio di Guerini di una torre dello stesso Esposito: soltanto angolo. Se il centrale omonimo dell’attaccante riservista di casa Davide, espulso nel finale per un colpo proibito a Pozzi, non vede lo specchio incocciando di mezza tempia la punizione del suo play basso, il colpo di frusta al 26′ non consente al raddoppiatore di imbracciare la doppietta. Tris sfiorato soprattutto dall’assolo verso il secondo legno di De Nipoti e dal tap-in Roaldsoy entrambi ben parati (33′), mentre di là Di Maggio di seconda al culmine del batti e ribatti dal quinto corner a favore fa sibilare la bomba (39′). Si chiude con la telefonata di Vlahovic, entrato nel garbage time: bene lo stesso.