Fabrizio Carcano
Chi lo conosce sa che anche oggi passerà la sua giornata al lavoro, per la sua Atalanta. Oggi Luca Percassi compie 40 anni, un traguardo importante e significativo per ogni uomo. Gli ultimi dieci lì ha trascorsi quasi tutti al centro sportivo di Zingonia, facendo da longa manus al padre Antonio, come dirigente operativo, come amministratore delegato del club. Da due anni è anche il responsabile del mercato.
Personaggio di buone maniere, di sorrisi, toni pacati e poche parole. Per lui parlano i risultati. Non solo quelli del campi, non solo I due terzi posti consecutivi, i quarti di finale di Champions ecc.
Parlano le plusvalenze realizzate sul mercato, parlano tutte quelle operazioni condotte in prima persona, sfruttando i rapporti personali costruiti da dirigente, nelle riunioni di Lega Calcio, nel board dell’Uefa, negli incontri prima delle partite. Un esempio su tutti il capolavoro Mario Pasalic: preso per un milione di prestito, poi rinnovato per un altra stagione.
Due anni a Bergamo a due milioni, prima di un riscatto a soli 15 milioni, per un giocatore di soli 25 anni che ne vale più del doppio: un’operazione che non sarebbe mai stata possibile senza gli storici buoni rapporti di Luca Percassi con il Chelsea, dove ha giocato da ragazzino.
Oppure il colpo Luis Muriel, preso dagli amici del Siviglia, bruciando una concorrenza enorme.
O ancora l’affare Caldara, rientrato dal Milan a costo praticamente azzerato per una stagione e mezzo.
Roba da spiegare nelle università, nelle facoltà di Economia e Marketing…
Le fortune dell’Atalanta passano dalla sua scrivania e dai suoi silenzi: tanti auguri Luca Percassi