Presto dovrebbe essere formalizzato l’annuncio, da parte del Comune di Verdellino col sindaco Silvano Zanoli o dei proponenti, papà Roberto Daminelli, il fratello Andrea preparatore dei portieri dell’ACOV e l’amica di famiglia Silvia Casanova che ha interessato della questione i mass media. Fatto sta che la raccolta fondi per Alessia Daminelli, 8 anni, giocatrice di calcio dell’Orobica in cura a seguito dell’operazione per medulloblastoma cerebrale lo scorso 13 febbraio, è stata riaperta domenica dopo che sabato aveva già quasi quintuplicato l’obiettivo iniziale di 10 mila euro per coprire le spese mediche aggiuntive. E siamo oltre quota 58 mila euro raccolti.

A spiegare la scelta di riaprire la sottoscrizione è stato lo stesso papà di Alessia, Roberto Daminelli, attraverso un messaggio pubblicato sulla piattaforma GoFundMe. “Abbiamo deciso di dare la possibilità di contribuire alla colletta solidale perché in molti di voi ci hanno scritto chiedendolo: nei giorni scorsi non siete riusciti a partecipare”, ha scritto sulla pagina delle donazioni.

Roberto ha poi aggiunto: “La vostra generosità ci ha commosso, e vogliamo dare a tutti la possibilità di unirsi a questa iniziativa. Nessuno deve sentirsi in difetto, rispetto ad altri. Il nostro obiettivo è quello di rendere partecipe chiunque voglia con gesti d’affetto e vicinanza.”

“Grazie infinite per il vostro sostegno e per aver reso questa colletta così speciale!”, ha concluso con gratitudine.

L’ultimo aggiornamento è di oggi, lunedì 14 aprile. Ed è il ringraziamento al personale del Policlinico “Cà Granda” di Milano.

Ogni giorno, con dedizione e umanità, voi del personale dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
scrivete pagine di coraggio, speranza e cura. Medici, infermieri, educatori, fisioterapisti, volontari e tutto lo staff: siete un faro per chi affronta il difficile cammino della malattia.

Grazie per la vostra competenza, per le mani che sostengono, per le parole che incoraggiano e per il cuore che mettete in ogni gesto. Il vostro lavoro non è solo professione, ma missione, e fa la differenza nella vita di tante persone e delle loro famiglie.

In un momento in cui la scienza e l’empatia sono più preziose che mai, voi dimostrate che la cura va oltre la terapia: è ascolto, è vicinanza, è non far sentire mai nessuno solo.

Con infinita riconoscenza,
(Alessia, Manuela, Noa e Roberto)