Martinengo da troppi giorni è cambiata. I passi sotto i portici nel centro storico rimbombano in un silenzio che fa malissimo al cuore. I decessi aumentano, la città è ferma, combatte nelle sue abitazioni questa guerra atipica contro un nemico invisibile che spesso non lascia scampo. Qualcuno espone sui balconi la scritta “Andrà tutto bene”, qualcuno invece ha la bandiera della Dea scolorita dai tanti giorni di sole che oggi scorrono in modo più buio. Le vie principali sono deserte, la protezione civile circola lentamente nei quartieri per raccomandare di rispettare le ordinanze, le ambulanze in lontananza si rincorrono da più di una settimana. Il sabato vale quanto un martedì qualunque, le giornate sono tutte uguali, non c’è festa del papà da celebrare con i soliti abbracci e non c’è primavera da accogliere come sempre. C’è solo la speranza che questa guerra, perchè di guerra si tratta, passi in fretta con meno caduti possibili, anche se i numeri sono crudeli e non concedono sorrisi. Lo stadio Bepi Casari, visto da lontano, rievoca le domeniche spensierate della Forza e Costanza in campo ad inseguire una salvezza nel campionato di Eccellenza che era ormai alla portata di mano, ma che adesso quasi stona. Tutto fermo. Le iniziative solidali quelle no, si muovono senza soste. Ed è stata proprio la squadra di calcio cittadina a lanciare una raccolta fondi per la ricerca contro il Covid-19 a favore della Fondazione Humanitas Gavazzeni. “Un piccolo gesto che, insieme ad altri, può diventare grande – ha detto Davide Ranghetti, consigliere del club -. Nella nostra città questo virus sta facendo parecchi danni e vittime, in pochi giorni abbiamo perso due collaboratori, Luigi Manenti ed Enrico Moretti che vogliamo ricordare. Senza presunzione l’iniziativa della Forza è diretta a sensibilizzare le persone. Abbiamo fatto una donazione come società, il presidente era d’accordo e noi consiglieri abbiamo messo una quota. La scelta dell’Humanitas è stata fatta perchè è la sede di lavoro del nostro medico sociale Camillo Poloni”. Sul territorio martinenghese le proposte solidali non si riducono a questo, anzi. “La Protezione civile garantisce consegne a domicilio ogni giorno di cibo e beni di prima necessità a persone anziane o che non possono uscire di casa per la spesa. Stanno distribuendo alle famiglie che ne fanno richiesta anche mascherine, due per ogni persona. La Caritas sta proseguendo con le sue iniziative abituali, i commercianti consegnano a domicilio e il Comune sta procedendo con l’igienizzazione delle strade. Religiosamente parlando, infine, al Santuario è stata tolta dall’urna la Madonna della Fiamma e spostata sull’altare come segno di protezione per la città”. Martinengo combatte. In silenzio. Con il cuore.
Norman Setti