Anni ventinove, professione insegnante, ma soprattutto Capitano e faro della Cividatese dei miracoli. Questo l’identikit di Marco Belloli, centrocampista della formazione arancioverde autentica dominatrice del girone E di Prima Categoria prima del lockdown imposto dallo spauracchio Covid-19. Uno stop improvviso, inaspettato, arrivato proprio sul più bello quando la formazione di Cividate al Piano sembrava aver ritrovato sicurezza ed energie per resistere all’assalto alla vetta da parte dell’Asperiam. “Adesso mi alleno a casa sfruttando lo spazio che ho in giardino. Mi alleno una volta ogni due giorni, alternando corsa, esercizi di mantenimento muscolare e di forza. Nel mezzo riesco ad inserire anche esercizi con la palla. Mi sto tenendo in forma per una questione di benessere personale e so che anche i miei compagni si stanno allenando nei limiti del possibile”.
In tutto ciò c’è una situazione di totale isolamento da rispettare: “Questa quarantena ha influito su ogni aspetto della nostra quotidianità: sto lavorando da casa per quel che riesco. Sono un insegnante di Educazione Fisica e, logicamente, essendo abituato a lavorare con i ragazzi nel contesto della palestra è una materia difficile da insegnare a distanza, ma comunque mi sto adeguando per creare un filo diretto con i ragazzi. Oltre al ruolo di insegnante faccio anche l’allenatore, di conseguenza ora ho molto tempo libero a disposizione e ne sto approfittando per rispolverare una delle mie vecchie ed intramontabili passioni, il videogioco Football Manager. Mi diverto tantissimo a gestire tutti gli aspetti del gioco, dalla ricerca minuziosa dei giocatori più giovani e dal grande potenziale, passando per la gestione delle risorse economiche sino alla parte prettamente tecnica con la gestione di moduli, tattiche e calciatori”.
La stretta attualità, però, riporta sul tema Coronavirus e a come si sono mossi gli organi calcistici in questa situazione delicatissima: “La Lega Dilettanti ha fermato tutto appena è stato possibile e questa si è rivelata la scelta più corretta. Subito nella settimana in cui si sono palesati i primi casi, l’intervento è stato tempestivo e ci si è mossi con le tempistiche corrette, nonostante una confusione generale nella quale non era facile districarsi”.
Lo stesso non si può dire a proposito del professionismo: “Tra i Pro non si è percepita subito l’entità del problema e hanno proseguito anche a fronte dei forti interessi economici che ci sono in gioco. Appena si è capito che la situazione fosse grave e di enormi proporzioni hanno stoppato tutto. Cosa ne sarà di questa stagione? Sui campionati dilettanti, ad ora, non si sa nulla e filtra moltissima incertezza. Siamo nella più classica delle situazioni in cui si naviga a vista. La Serie A, le coppe e i principali campionati esteri potrebbero finire ad estate inoltrata, perché per loro è comunque un lavoro e in ballo c’è un’economia da salvaguardare e dei bilanci che per forza di cose devono quadrare. Loro hanno la possibilità di giocare alla sera, per noi invece diventa più complicato perché non tutte le società possiedono impianti dotati di illuminazione. Ergo, bisognerebbe giocare al pomeriggio, complicando la vita a quei giocatori vincolati dagli impegni lavorativi”.
In tutto questo c’è una Cividatese prima in classifica che brama per capire cosa ne sarà di un’annata calcistica sino a questo punto meravigliosa: “Consapevole del momento difficile e impegnativo che stiamo vivendo, non nego che mi piacerebbe riprendere e provare a giocarci il campionato sino all’ultima giornata, a coronamento di un percorso a dir poco straordinario. Credo che la nostra stagione si possa dividere in due segmenti: abbiamo concluso il girone d’andata totalizzando trentasette punti sui quarantacinque disponibili. Numeri stratosferici che se non rasentano la perfezione poco ci manca. Nel girone di ritorno abbiamo incontrato parecchie difficoltà soprattutto per via dei troppi infortuni che ci hanno condizionato e fatto perdere punti preziosi. Nelle ultime settimane, però, stavamo ritrovando la via maestra, recuperando dei tasselli fondamentali per il nostro gruppo: praticamente tutto l’attacco con Chiari e bomber Pesenti che per motivi lavorativi ha potuto allenarsi con poca costanza. A loro aggiungo Roveri, Ghitti, per non parlare della perdita di Busetti che a fine andata ci ha rimesso i legamenti. Come ho già detto, sarebbe bello provare a tornare in campo e andare a giocarcela fino in fondo. Non mi piacerebbe che questa passasse alla storia come la stagione dei “se”. Vorrei solo avere la chance di portare la macchina al traguardo, a prescindere da quale sarà il verdetto del rettangolo verde. A livello di giovani devo riconoscere che la società ha lavorato come sempre in maniera encomiabile. Sono arrivati Forlani e Ganea, entrambi del 2000, e le prime avvisaglie mi spingono a credere che i due abbiano un potenziale enorme. Lo stesso vale per lo sfortunato Busetti. Si sono comportati bene anche gli altri ragazzi cresciuti direttamente nel nostro settore giovanile ma se proprio devo fare un nome indico il centrale difensivo De Maio. Anche lui è un 2000 e ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile dell’AlbinoLeffe. Di ragazzi giovani e con così tanta personalità in ruolo così delicato ne ricordo veramente pochi”.
La Cividatese è una realtà del presente e un investimento dal futuro assicurato. E la mano dell’allenatore Paolo Rizzi si vede tutta: “Il mister ci ha fatto fare il salto di qualità. – commenta senza giri di parole Capitan Belloli – Sa gestire il gruppo, sa captare l’umore dei singoli e sa perfettamente come gestirli. Ha il pregio di fare sentire tutti importanti, per questo non ci sono malumori all’interno del gruppo. Credo che il suo segreto sia quello di avere una grandissima capacità nel leggere le partite e di avere grandissima flessibilità per cambiare in corso d’opera. L’anno scorso, non a caso, abbiamo vinto tante partite nei secondi tempi”.
La chiacchierata con Belloli culmina con un abbraccio virtuale rivolto a tutta la città di Bergamo: “Faccio un grandissimo augurio affinchè tutto si possa risolvere al più presto, sia alla città di Bergamo che a tutta la provincia. Anche qui a Cividate stiamo soffrendo tanto ma continuiamo a lottare con la speranza di poterne uscire con meno danni possibili”.