L’ipse dixit al triplice fischio non assomiglia al consueto getto di idranti sul fioco dell’entusiasmo. Ora sono i fatti a parlare più che mai di un sogno possibile: “Non ci siamo mai nascosti quando abbiamo avuto davanti traguardi importanti. La forza dell’Atalanta è nella consapevolezza. Il saper sempre cosa fare in qualunque momento della partita, che giochino i titolari o gli altri”. Parola di Tullio Gritti, alla trentunesima sostituzione del titolare della panchina Gian Piero Gasperini vincendo la sua ventunesima in casa della Roma, dopo averlo già fatto da subentrato all’Epifania del 2018. Guarda caso, anche in quell’occasione l’arbitro era Guida e aveva segnato De Roon, poi espulso come il suo tecnico, a ruota di Cornelius e prima del dimezzamento dello score di Dzeko.

Preistoria. Il milanese di Basiano cresciuto calcisticamente all’Ortica dove abitavano i nonni è alla decima vittoria su 17 con 5 pari da responsabile tecnico dal kick off, mentre da subentrato all’espulso Gasp il record recita 11-1-2. Transeat, c’è l’hic e il nunc di cui parlare: “I tifosi invocano lo scudetto e ne hanno il diritto, di fronte a una squadra in una posizione bellissima che ha saputo meritarsi. Stavolta abbiamo saputo soffrire e colpire, contro una Roma che davanti ha fatto pochino mentre noi abbiamo saputo fare qualcosina di più”, prosegue nel dopogara l’allenatore in seconda dei nerazzurri.

“Questa è la vittoria della consapevolezza, che ha raggiunto vertici importanti. Chiunque giochi sappiamo sempre come comportarci nelle varie fasi della singola partita, e sappiamo colpire anche non coi soliti interpreti – l’analisi di Gritti -. Abbiamo sofferto contro una squadra e dei giocatori forti che ha pagato un momento non buono. Siamo fortissimi perché siamo capaci di tener botta nei momenti di difficoltà e anche di sfruttare le poche occasioni che ci capitano. Vedremo dove saremo a due terzi del campionato: ogni anno sembra che l’Atalanta sia la più forte, secondo me ce ne sono state forti come adesso pur con giocatori diversi. Questa è sicuramente una delle più forti di questi nove anni”.

Col Milan, venerdì a Bergamo, per il vice Gasp seconda tappa su due del trittico da concludere martedì prossimo ospitando il Real Madrid: “Sì, tocca ancora a me stare ancora in piedi per un’ora e mezza. In campionato ci portiamo dietro il bagaglio di esperienze europeo: lì difficilmente trovi squadre arroccate, devi difendere e controbattere e l’intensità che ne deriva te la trascini anche in campionato. Zaniolo per noi è importante. Per un attaccante un gol è un plus, ma a parte i piccoli battibecchi finali che lasciano il tempo che trovano è andato a esultare sotto i nostri tifosi. A noi interessa che segni per noi”

La Lega di Serie A ha decretato Marten de Roon mvp del match: “Non mi ricordo quando mi era già successo, siamo molto contenti di aver vinto una partita di grande equilibrio. Abbiamo avuto anche fortuna ma siamo rimasti uniti. C’è la serenità giusta per continuare su questa strada. Vincere a Roma è sempre bello, ma nonostante quello che cantano i tifosi rimaniamo coi piedi per terra. La fiducia aumenta, sono contento di aver evitato l’ammonizione che mi avrebbe fatto saltare il Milan”

Raoul Bellanova, dal canto suo, sottolinea la compattezza del collettivo: “Ci siamo difesi benissimo giocando l’uno per l’altro, le vittorie arrivano anche così, con la solidità e la compattezza. Ci prendiamo volentieri questi tre punti che ci consentono di continuare il filotto all’inizio di una serie di sfide belle e difficili”. Chiude Ederson, ottimo primo tempo e secondo di contenimento al netto del gol sbagliato solo davanti a Svilar: “Quando si vince è facile vedere le cose belle, ma vogliamo andare ancora più su. Ci sono anche gli errori da correggere per migliorare. Ogni tanto arriveranno anche momenti meno positivi, che abbiamo già subito all’inizio del campionato: è bello sfruttare il momento, ma dobbiamo continuare a lavorare tanto come abbiamo sempre fatto. Ed è col lavoro che siamo arrivati dove siamo”