Il calcio, la politica e Bergamo. Vista da qui, a pochi giorni dalle elezioni comunali, vien da dire che qualcosa della partita tra i due candidati con maggiori possibilità di vincere le consultazioni, il sindaco uscente Gori e lo sfidante Stucchi, passi dall’appartenenza o meno al popolo atalantino. Così in pubblico, così anche nelle interviste sul nostro giornale, dove Giorgio si definisce simpatizzante nerazzurro dopo un passato da riveriano convinto e sottolinea che la sua giunta ha risolto l’annoso problema dello stadio, mentre Giacomo esordisce raccontando che il suo posto è sempre stato in Curva.
Quanto sposta la fede nella Dea? Ovviamente è un dato impossibile da rintracciare, soprattutto perché nessun istituto di sondaggi ha fatto una ricerca del genere, eppure, proprio nella nostra città, c’è un precedente illustre. Si chiama Fabio Rustico, il classico calciatore coi piedi di ghisa e il cuore immenso, di cui tutti noi siamo rimasti calcisticamente innamorati dal giorno del suo esordio, correva la stagione 1996-1997, mister Emiliano Mondonico in panchina, Dea in campo contro la Fiorentina. Frutto del vivaio, ragazzo simpatico, legato alla tifoseria, alla Nord come al Club Amici, a Fabione fu proposto di buttarsi in politica mentre era ancora giocatore, nel 2004, con il centrosinistra di Bruni, milanista, fede calcistica che gli avversari non gli hanno mai perdonato. Successo incredibile, una valanga di preferenze, che portarono il terzino addirittura a fare l’assessore, ovviamente, allo Sport.
Atalanta che, storicamente, ha aiutato il centrosinistra, ma pure la parte opposta, la Lega. Altro caso illustre, altro ragazzo molto simpatico e dalla straordinaria militanza nerazzurra, stiamo raccontando la lunga carriera politica di Daniele Belotti, che non ha mai nascosto il suo folle amore per il Comunale e il legame con gli ultrà bergamaschi, che spesso l’hanno scelto in Regione o a Roma.
Torniamo a domenica e al poco che il nostro giornale ha raccontato dei candidati. Tra i presentati due amici del Bergamo & Sport: Filippo Grossi, persona deliziosa, nostro collaboratore sui rettangoli di gioco di mezza provincia, esponente di Fratelli d’Italia, e Giulio Panza, altro uomo di cuore, in lista per Bergamo Ideale, entrambi innamorati persi dell’Atalanta, squadra che amano da quando sono bambini. Al netto che siamo un settimanale che parla per il novanta per cento di pallone, Filippo e Giulio, che sono due ragazzi d’oro, ma pure assai svegli, si sono giocati le loro carte elettorali raccontando ai nostri lettori la loro decennale passione per la bellissima Dea. Ci sta, nessuno li rimprovera per questo.
E’ tutto e l’articoletto è solo per dire che, come dimostra l’epopea di Berlusconi, arrivato fino alla poltrona di Premier mentre Capello vinceva la Coppa dei Campioni in uno storico Milan-Barcellona, il legame tra pallone e voti è fortissimo, e aggiungiamo, qui a Bergamo, in questo momento di domeniche leggendarie, l’impressione è che lo sia ancora di più. Chiudiamo questo pezzetto senza pretese immaginandoci se si candidassero Percassi, Gasperini e Ilicic, insieme totalizzerebbero il novanta per cento delle preferenze, tanto la loro immagine è quella degli eroi senza paura.
In ultimissimo, non certo per importanza, va detto che nella nostra città l’essere o non essere atalantino cambia anche il successo in tanti lavori, da direttore scelgo solo giornalisti tifosi per andare alla partita, copiando la scuola in voga ormai da un secolo, ora, ai tempi dei social, nel suo apice. Ma pure al bar dove vado a bere l’aperitivo, proprietà cinese, la bandiera atalantina non manca mai e il locale è sempre pieno zeppo.
Matteo Bonfanti