AlbinoLeffe – Südtirol 2-0 (2-0)ALBINOLEFFE (3-5-2):
Nordi 7; Zaffagnini 6,5, Gavazzi (k) 7 (35′ st Mondonico sv), Scrosta 6,5; Gonzi 8, Agnello 6,5, Nichetti 6,5 (11′ st Loviso 6,5), Giorgione 6,5, Cortellini 7; Mastroianni 6,5 (44′ st Minelli sv), Virdis 7,5. A disp.: S. Cortinovis, Moreo, Dondoni, Anastasio, Guerriera. All.: Alvini 7.
SÜDTIROL (4-3-3): Marcone 6; Tait 5, Di Nunzio 5,5, Bassoli 6, Sarzi Puttini 5,5 (31′ st Torregrossa 6); Fink (k) 6 (1′ st Spagnoli 6), Obodo 5,5, Cia 6,5; Ciurria 6, Gliozzi 5,5 (21′ st Sparacello 6), Tulli 6. A disp.: Piz, Vasco, Baldan, Furlan, Brugger, Packer. All.: Viali 5,5.
Arbitro: Guarnieri di Empoli 6 (Martinelli di Seregno, Spreafico di Lecco).
RETI: 14′ pt Gonzi (A), 19′ pt Cortellini (A).
Note: serata serena e fresca, spettatori 653 di cui 142 paganti (incasso 1.939 euro) e 511 abbonati (quota 4.346 euro). Ammoniti Tait e Nichetti per gioco scorretto. Corner 2-11, recupero 1′ e 4′.
Bergamo – Tris nella casella dei marcatori per Gonzi e Cortellini, due bomber che di mestiere non fanno le punte, seconda vittoria di fila, quarta totale. La triade da decimo posto a quota 16, che a oggi significherebbe playoff, per un AlbinoLeffe che non finisce più di stupire e a otto giorni dal trionfo di Teramo mette a posto anche il Südtirol – recentissimo boia del Pordenone – grazie soprattutto a una prima metà alle soglie della perfezione.
Il botta e risposta tra 9′ e 10′, leggi cross telefonato di Sarzi Puttini e la stoccata imperfetta dalla lunga di Nichetti, non spezza l’impasse di un confronto tatticamente bloccato almeno allo start. Allo scopo, pentole e coperchi affidate all’ispirato Virdis e al senese di San Pietroburgo, autori di apertura illuminante dal fondo e diagonale in volée dal lato destro dell’area che si infila nell’angolino. Siamo a un giro di corsa dal quarto d’ora e i seriani si ritrovano a gestire le operazioni di fronte a una retroguardia distratta: in capo a un poker di minuti ecco il raddoppio sotto misura, per di più col destro, dell’accentrato esterno bresciano, lestissimo a indovinare il taglio vincente sull’assist, stavolta più corto, ancora dell’attaccante sardo dalla sinistra dell’area piccola. Il nuovo cross di Sarzi alla mezzora costringe il neo arrivo Nordi all’uscita in tuffo, prima che Gliozzi vanifichi la mischia in superiorità numerica toccandola di mano. La partita si accende: ci provano Agnello rientrando sul sinistro (31′), quindi Ciurria di sinistro trovando la deviazione in angolo del portiere comacchiese e Cia, ex di turno con Gavazzi (Coser è notoriamente ko). Tutte conclusioni da fuori che non spostano gli equilibri, al pari della collezione altoatesina di tiri dalla bandierina.
Se il primo tempo si chiude sul cabezazo stanco di Tait accarezzato dall’angolo dalla mancina di Ciurria, la ripresa inizia con il biondino conosciutissimo da queste parti (5′) che ritenta miglior sorte da un passo, imbeccato da Tulli, ma Nordi ha riflessi felini e gli sbarra il passo due volte di fila. Al decimo Gliozzi stacca sul traversone di Ciurria, spostato a sinistra, senza inquadrare lo specchio. I blucelesti si distendono in contropiede e Virdis, ricevuto da Cortellini dopo un contropiede Mastroianni-Gonzi, impegna l’estremo ospite in una mega parata al 19′ prima di sbagliare mira al 25′ sul lancio millimetrico di Giorgione. Il forcing biancorosso è sterile e punta troppo sulle palle inattive: il tiraccio di Sparacello a 11 dal gong finisce sui tabelloni. «Viviamo di equilibri consolidati e stiamo facendo molto bene, ma ora non facciamo sogni che non ci competono», ammonisce a bocce ferme il tecnico Max Alvini. «Siamo stati aggressivi da subito, gli avversari si sono aperti e li abbiamo puniti», spiega il mattatore Juri Gonzi. Il calendario non concede requie: sabato 5 alle 14.30 a Modena, venerdì 11 anticipo alla 18.30 contro il Bassano Virtus (il lunedì dopo c’è l’Under 21 con la Danimarca), il 19 altro prefestivo emiliano a Reggio (16.30) e il 26 alle due e mezza a San Benedetto del Tronto. Da programmare date e orari dell’ultimo poker dell’andata contro Lumezzane, Pordenone, Venezia e Santarcangelo.
Simone Fornoni