SPEZIA

– E poi c’è il finale di partita quando l’Atalanta riacciuffa un pareggio che fino a quel momento, minuto quarantotto, se non era impensabile perlomeno ardito. 2-2 al Picco al termine di una sfida che ha visto un ottimo Spezia dominare l’Atalanta grazie alla “garra” che in italiano significa, più o meno, artiglio. E su questa forza della volontà la squadra di Gotti ha costruito la sua vittoria, che pareva certa e, probabilmente, meritata. Anche perché fino a quando Hojlund ha riacceso le speranze degli oltre degli oltre milleduecento atalantini presenti in curva sud, 39’ del secondo tempo, le azioni offensive dei nerazzurri erano sconclusionate, sporche e nemmeno pericolose. Poi nei minuti finali l’Atalanta ha ritrovato, quasi d’incanto, i suoi artigli e ha ferito a sangue lo Spezia. Ma la partita era cominciata male e continuata peggio. Dunque, non ci sono sorprese nella formazione nerazzurra, in attacco Zapata vince il ballottaggio con Hojlund, nello Spezia Amian preferito all’ex Caldara e nel 3-5-2 esterno sinistro gioca l’altro ex Reca con il neo-acquisto Moutinho in panchina. Lo Spezia, al fischio d’inizio del mediocre arbitro Giua, comincia la sua fase aggressiva e attacca a viso aperto gli atalantini tant’ è vero che Holm, svedese piè veloce, appoggia a Bastoni che spreca regalando il pallone a Sportiello. L’Atalanta mostra un certo spaesamento tattico, Koopmeiners largo a destra mentre i due mediani, De Roon e Ederson, faticano a venirne a capo anche perché Gotti ha messo Bourabia alle spalle delle punte creando così varchi proficui per la manovra dei suoi. Poi c’è il gol che mette subito in chiaro le intenzioni degli spezzini, e sono trascorsi solo otto minuti: Nzola si beve, come una succosa bibita, Palomino e crossa in mezzo, Gyasi anticipa Toloi e spedisce in rete. Da non credere. L’Atalanta si scuote, conquista il predominio, al termine del primo tempo sarà 71% contro 29%, cifre che hanno il tempo che trovano comunque, Koopmeiners lancia Zapata che entra in area ma Zoet in uscita salva, i due si infortunano e nel giro di pochi minuti verranno sostituiti da Zovko e da Hojlund. Il colombiano ha però il tempo, di testa, di costringere Zvoko a salvare il risultato. Atalanta all’attacco, scoperta ed ecco il 2-0: Bourabia di testa ha la meglio su Ederson, Nzola raccoglie, salta Palomino ed insacca. Il 3-4-3 scricchiola, dall’altra parte Bourabia sembra un satanasso che incendia i nerazzurri, tant’è vero che il 3-0 pare una certezza con Nzola che brucia il solito Palomino, Sportiello attento evita il disastro. Nel frattempo si nota un salvataggio in extremis di Zovko su Hojlund e un tiro di Ruggeri sopra la traversa dopo uno spunto di Lookman. Nel secondo tempo si spera che cambi l’andamento della partita invece è ancora lo Spezia con Bastoni che, grazie all’assist del solito incontenibile Bourabia, di testa sfiora il 3-0. Che arriva al quarto d’ora quando Hojlund e Scalvini si scontrano nel rinviare di testa un traversone, Ampadu è lesto a spedire in rete con Sportiello che sbaglia il rinvio. Poi Giua annulla per fuorigioco del gallese. Gasperini corre ai ripari con le sostituzioni: dentro Zappacosta, Muriel e Pasalic, poi autore del 2-2, fuori Maehle, Lookman e Ederson. Cresce l’Atalanta, arretra lo Spezia che non ha più la forza se non con qualche sporadico ma inefficace contropiede. Koopmeiners torna il mezzo al campo e può dettare i tempi di gioco, Hojlund crea ansia alla difesa spezzina e riesce ad accorciare su cross di Zappacosta, pochi minuti dopo beffa il duro Kiwior e cerca l’angolino alla sinistra di Zovko, solo palo. C’è anche Malinovskyi in campo e si nota subito. Poi arriva il cross di Koopmeiners che permette a Pasalic di realizzare il gol del pareggio. Troppi atalantini (Maehle, De Roon, Ederson, Lookman, Palomino, Toloi e Scalini) in un pomeriggio non certo lieto.
Giacomo Mayer