longuelodi Nikolas Semperboni

Due quartieri, due campanili e una rivalità che mette in palio, oltre a uno storico accesso in Promozione, il platonico titolo di “Regina tra le cittadine”. Fiorente Colognola e Bergamo Longuelo avanzano spedite, affidando al rush finale del campionato il momento cruciale del verdetto, e della consacrazione. L’una, la capolista di stanza a Colognola, può vantare un primato indiscusso che perdura dall’inizio del torneo. Né dubbi né esitazioni, nella marcia dei ragazzi allenati da Luca Castellani, che oltre a un tecnico di comprovata esperienza e competenza, possono vantare un entusiasmo non comune, figlio anzitutto della giovane età, e di una dimestichezza con la categoria che rimanda al passato prossimo di molte delle individualità presenti in organico. Gente come Turani, Tabaku, Porfidia e Rotini si racconta da sola, potendo abbinare la freschezza all’indubbio bagaglio acquisito lungo la gavetta compiuta in categorie superiori, sulla strada verso la definitiva maturazione. Come se non bastasse, ecco servita una ricca dote composta da due elementi chiamati a fare la differenza, l’ormai ex bandiera della Stezzanese, Mattia Piacentini, e un attaccante tornato sui migliori standard quale Daniele Rulli, apparso finalmente a suo agio dopo un continuo peregrinare per la provincia. Il tutto, nel segno di un sapiente lavoro societario, snodatosi tra le operazioni di chiaro valore orchestrate dal diesse Riccardi (una su tutte, l’innesto a metà stagione dell’ex Gorle Gotti), e un restyling occorso alla società che ha senz’altro portato più chiarezza, più compattezza e la necessaria unità di intenti, verso l’obiettivo ultimo legato alla valorizzazione di un vasto settore giovanile. Proprio su questo punto prosegue la sfida con i cugini-rivali del Bergamo Longuelo, attuale seconda forza del torneo, condizionata, dati alla mano, da una partenza a handicap. Decisivo, in questo senso, l’avvento sulla panchina gialloverde dell’esperto Alessandro Santinelli, in grado da subito di tradurre in fatti l’indubbia ambizione profusa dallo staff del presidente Guerra. Ecco così servita una portentosa risalita della graduatoria, resa possibile, oltre che da un fattore tradizionalmente “amico” quale il campo di via Lochis, dalle ottime performances dei vari Longo, Falchetti, Ghannamy e, naturalmente, i fratelli Sare. Il gruppo è compatto e risalta quale chiaro punto di forza, ma non è un mistero che a questo punto della stagione, tutto, o quasi, ruoti attorno alla saldezza dei nervi della capolista, capace fin qui di procedere secondo ritmi fuori-portata per chiunque. Un dualismo tutto interno alla città sarà dunque il chiaro filo-conduttore di questo finale, con il benestare di alcune realtà, quali Zognese, San Pellegrino e Azzano Fiorente Grassobbio, che, per quanto dimostratesi esuberanti e attrezzate, sembrano trovare la loro dimensione in un traguardo prefigurabile nella griglia dei playoff. In una categoria carica di incognite quale la Prima capita così che siano baldanzose matricole e società più inclini alla valorizzazione del vivaio a stupire, a discapito di alcune nobili deluse, vedi Verdellinese e Prezzatese, che a meno di miracoli sono costrette e rinviare una volta di più l’appuntamento con la gloria. Nel “Limbo” del dilettantismo, dove la Prima appare più spesso uno sfizio da togliersi di tanto in tanto, che un reale trampolino di lancio, la prudenza e la programmazione sono d’obbligo.