Renate – AlbinoLeffe 0-2 (0-2)RENATE (3-4-2-1):
Gemello 5,5; Silva 5,5, Damonte 5, Possenti 5 (35′ st Lakti sv); Anghileri (cap.) 6, Kabashi 6,5, Ranieri 6 (14′ st Marano 6), Burgio 5,5 (1′ st Rada 6); Galuppini 5,5 (1′ st Nocciolini 6,5), G. Giovinco 6; Maistrello 6. A disp.: 12 Bagheria, 2 Merletti, 6 Marafini, 13 Santovito, 16 Magli, 17 Vicente, 30 Marano. All.: Aimo Diana 5,5.
ALBINOLEFFE (3-5-1-1): Savini 7; Borghini 6,5, Canestrelli 6,5, Riva 7 (1′ st Mondonico 6); Gusu 6,5, Piccoli 7 (41′ st Genevier sv), Nichetti 7, Gelli 7, Tomaselli 6,5; Giorgione (cap.) 7; Manconi 8 (31′ st Maritato 6). A disp.: 24 Paganessi, 31 Caruso (p), 2 Cerini, 3 Berbenni, 10 Gabbianelli, 14 Maffi, 19 Ravasio, 27 Miculi, 29 Ghezzi. All.: Marco Zaffaroni 7.
Arbitro: Galipò di Firenze 6,5 (D’Angelo e Bianchini di Perugia; IV Monaldi di Macerata).
RETI: 41′ pt Giorgione (A), 45′ pt Manconi (A).
Note: Kabashi sbaglia un rigore (fuori) al 50′ st. Ammoniti Gelli, Tomaselli e Silva per gioco scorretto, Savini per ritardata rimessa in gioco. Tiri totali 14-7, nello specchio 2-5, respinti 1-1, parati 2-2. Corner 7-3, recupero 1′ e 5′.
Meda (Monza e Brianza) – Come ti limo le unghie alle Pantere (a secco da 4 match con 2 soli punti) in due atti, così ravvicinati che una volta calato il sipario del tè caldo quelle restano in gabbia e non escono se non per gli altri tre quarti d’ora d’aria, graffiando per modo di dire. Carmine Giorgione la piazza come all’andata, il 21 ottobre. E l’appoggio indisturbato all’altezza del secondo palo per tramutare in oro il contropiede dalla trequarti difensiva dell’unica punta nominale Jacopo Manconi, bravo a lasciare sul posto l’ex atalantino Possenti eludendo prima una cinquina buona di giocatori e a raddoppiare in fin di prima frazione, consente all’AlbinoLeffe di prendere lo slancio per sbancare il campo del Renate. Dal trionfo-bis sulla battistrada del Como al “Città di Meda” al Grosseto, ospite domenica al “Città di Gorgonzola”, per gli Zaffaroni-boys c’è da gustarsi a piene papille la fiammata al gusto di playoff, salendo a 36 quattro giorno dopo il tris subìto dalla Juve Under 23.
Nel primo tempo i brianzoli tirano più di quanto non riescano a costruire, anche perché l’affollamento col rientro delle mezze ali è totale. I blucelesti in bianco, al contrario, sfiorano il bersaglio grosso con lo score ancora a occhiali e pure in vantaggio, sempre con lo scatenato milanese, all’ottavo con uno slalom iniziato nel dischetto di centrocampo concluso però di sinistro sul piede opposto di Gemello a sette dalla pausa, dribbling sul medesimo vanificato dalla sbandierata per offside dopo aver arpionato il rilancio dalle retrovie di Riva. L’unico vero rischio è la zuccata in corsa di Damonte (18′) a correzione del corner da destra di Giuseppe Giovinco, fratellino d’arte che allarga la sua conclusione da fuori (31′; al 17′ del secondo tempo la sparerà alle stelle) a imitazione del mirino storto e anzi alto dei compagni: al 4′ Galuppini in asse con Ranieri dalla grandissima, l’altro ex zingoniano in regia (23′ a parti invertite e 31′) infine Kabashi (37′, idem al 7′ della ripresa), mentre Giovinchino si limita a calciare sull’esterno della rete la punizione-corner corto da sinistra (44′). Ottenuto il vantaggio sulla più magistrale, secca e opportunista delle ripartenze, i seriani tornano a lustrare a specchio il loro bomber scelto, che non segnava dalla doppietta a Pontedera il 10 gennaio, stavolta decentrato a sinistra ma lesto a stringere al centro sul rilancio di Riva evitando Damonte e il recupero del figlio di Zingonia per battezzare l’angolo alla sinistra del portiere altrui.
Il rientro dal tunnel è un condensato di emozioni. Smanacciato da Savini il cross dell’ex Anghileri (2′), è il capitano a fallire la chiusura anticipata della pratica a cronometro raddoppiato allargando il tracciante apertogli da Nichetti. Un minutino ancora ed è Nocciolini a salvare sulla linea l’anticipo aereo di Borghini (angolo da sinistra del sannita) sull’uscita avventata del guantato nemico, e per fortuna i nerazzurri non la riaprono al 9′, quando lo schema da calcio franco di Giovinco trova nell’ordine la fronte di Maistrello, il volo salvifico di Savini e il tap-in sempre di testa di Rada vanificato dal fuorigioco. Si vive di botta e risposta: al 13′ Manconi da oltre venti metri non la angola, al 21′ il terminale di casa respinge la botta dal limite del mancato riapritore dello score e a tiro la tempia del centrattacco devia a lato l’ennesimo piazzato da sinistra del fantasista torinese. Siamo agli ultimi sussulti: al 24′ Maistrello si gira in area e Savini toglie la palla dai piedi di Marano; al 28′, invece, a rimorchio di Nocciolini apre il piattone in eccesso; sei dal 90′, girata volante dello stesso ex Parma su ammollo di Kabashi dalla sinistra, l’ex granata tra i pali è imbattibile. Al 3′ di recupero potrebbe essere 3-0, se Maritato non strozzasse il diagonale suggeritogli da Gusu. Al gong, in mischia, rigore per il calcetto di Tomaselli a Giovinco entro il lato corto, ma Kabashi non fa nemmeno la barba al palo alla sua sinistra: nona vittoria, quinta esterna, e si va in carrozza.
Simone Fornoni