“Al mio quarto anno qui, la promozione in Promozione in una società fantastica, dal presidente a suo fratello, al vice presidente a tutto lo staff. Si lavora bene, siamo persone serie che non danno mai niente per scontato. Impossibile pensare di andare altrove”
. La dichiarazione d’amore per il Cenate Sotto è firmata nel dopogara di Paladina dall’allenatore Giuseppe Marchesi, che ringrazia tutti, dal vertice societario Vittorio Nembrini, doppiamente soddisfatto nella domenica del ritorno al successo da tifoso milanista che già si sfrega le mani per il derbissimo di Champions, al “secondo” Roberto Merli passando per Cristian Nembrini, il direttore generale di una campagna di Prima C da quasi invincibili, saliti di categoria con due turni d’anticipo grazie anche al pallonetto da una trentina di metri del veterano di classe Paolo Caldara per acciuffare l’1-1.
Ko soltanto con la Zognese alla ventiquattresima, i blu-bianchi del paesone dei soprannomi hanno accorciato i tempi dello storico traguardo anche grazie alle braccia chilometriche e ai riflessi del portierone Mauro Flaccadori, fratello d’arte del celebrato cestista Diego, scuola Atalanta e si vede. Tentacoli d’oro per impedire a Verga al quarto d’ora di imbracciare la doppietta nello schema da palla inattiva dettato da Nasatti e altro possibile raddoppio di Erba negato nel finale di primo tempo. Nella tana dei granata, dal cuore contestuale ai motivi della scelta dei colori sociali, una guerra sul filo dei nervi uscendone imbattuti.
L’annata, peraltro, pur senza negare il valore aggiunto delle individualità, s’è risolta alla fine nel trionfo auspicato e atteso, andando di un poco oltre i pronostici, per la solidità di un gruppo al riparo da ubbie da primedonne. Nicola Bonacina, tanto per dare un nome in pasto agli addetti ai lavori anche perché figlio di una terra che esulta per il tripudio della sua espressione sportiva più insigne, è forse la migliore mezzala del raggruppamento, grazie anche a una confidenza col fondo del sacco quasi da attaccante, ma è tanto umile da calarsi l’elmetto come un portatore d’acqua al mulino del clan Nembrini-Merli-Marchesi. L’ha spuntata l’anima cenatese, insomma, leggibile tra le pieghe delle dichiarazioni del vicepres Roberto Merli: “Il gruppo ha fatto la differenza, siamo stati bravi a crearne uno fantastico. Abbiamo fatto le cose come andavano fatte meritandoci la promozione, la prima sul campo in Promo. Adesso pensiamo alle ultime due partite che vogliamo vincere, poi inizieremo a pensare al prossimo anno dopo”. Sovere e La Torre sono avvertiti.