Il giorno tanto atteso finalmente è arrivato: mercoledì Gian Piero Gasperini è tornato a far visita al torneo dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà, appuntamento diventato ormai una bella tradizione e che lo scorso anno lo ha anche visto protagonista assoluto con la consegna del Golden Vip per meriti sportivi (che quest’anno come in un passaggio di testimone andrà invece a Giorgio Scalvini).
Lo ha fatto portando simbolicamente con sé l’Europa League conquistata esattamente una settimana fa a Dublino, quando insieme ai suoi ragazzi ha mandato in delirio un’intera provincia: un entusiasmo che ancora non si è esaurito ed è ancora ben tangibile in ogni ambiente che il mister frequenta.
“L’affetto dei bergamaschi non è mai mancato in questi anni, con la città e coi tifosi c’è un legame fortissimo – sottolinea il tecnico di Grugliasco – Prima di addormentarmi dopo la vittoria in coppa c’era tanta felicità, per aver visto tanta gioia nelle persone, dai tifosi al presidente che era emozionatissimo, fino ai giocatori che sono stati i grandi interpreti di questa grande impresa. Non siamo stati i più forti, ma di sicuro siamo stati i più bravi”.
L’allenatore nerazzurro non dimentica nemmeno chi è stato protagonista del percorso che ha portato l’Atalanta sul tetto d’Europa: “La coppa è stato frutto del lavoro, una conseguenza delle esperienze fatte anche dai giocatori che ci sono stati prima: tutti hanno portato un pezzettino alla causa. Ora abbiamo raggiunto un risultato eclatante, ma non disconosco nulla di ciò che c’è stato prima. La vera vittoria è fare bene, credendo in quello che si fa: quando lo fai sei soddisfatto, al di là dei riconoscimenti esterni”.
Riconoscimenti che in questi anni sono arrivati anche dai colleghi: “Quelli di Guardiola e Klopp? Sicuramente belle medaglie, c’è stato anche Juric che però è un po’ di parte. Fanno piacere perché sappiamo benissimo tutti che questo mestiere ha risvolti molto belli come in questi giorni ma anche tanti altri momenti di grande difficoltà. Il messaggio di Petrucci e dell’Italbasket? Bello sapere di essere diventati esempio in questo senso, nel sentir dire ‘Dobbiamo fare come l’Atalanta’ c’è grande orgoglio”.
Difficile non pensare già il futuro, anche se quello più prossimo dice che in ballo c’è ancora un recupero contro la Fiorentina da giocarsi: “Un prolungamento del campionato quando pensavamo di aver finito – scherza il Gasp – Per la classifica non conta tantissimo, anche se c’è l’ambizione di raggiungere il terzo posto: è una motivazione alla quale ci attacchiamo in una settimana nella quale i risultati sono stati già molto soddisfacenti (ride ndr). Una delle prossime sfide poi è la finale del 14 agosto a Varsavia, dove speriamo di trovare il Real Madrid perché incontrarli in una finale di Supercoppa europea è la cosa più prestigiosa che ci sia”.
Sui campi in terra rossa della Cittadella dello Sport si è visto anche una vecchia conoscenza nerazzurra, che riporta alla mente la prima Atalanta del Gasp. Si tratta di Andrea Masiello (oggi in forza al Südtirol) che è sceso in campo in doppio contro l’attore e modello Raffaello Balzo: “Una Dea così competitiva su tutti i fronti – ha detto Masiello – ha meritato il palcoscenico europeo e la coppa. Penso che tutti i bergamaschi siano fieri di questa squadra, che ha fatto un colpo davvero molto importante per la città e per i tifosi. Io sono fiero di aver fatto parte del percorso di crescita del club. Sarei ipocrita a dire che non ho mai sognato di sollevare una coppa, ma sono contento che il trofeo sia arrivato anche senza di me, perché questa città e i suoi tifosi lo meritano”. Non manca un commento sul suo ex allenatore: “Gasperini è molto esigente, ma è la dote che lo ha reso un rivoluzionario”.
Parole al miele per la Dea del Gasp anche da Massimo Taibi: “Quando giocavo io in maglia nerazzurra non mi sarei mai aspettato una squadra così in alto, nelle prime posizioni del calcio italiano e in Europa, ma è tutto meritato”. Taibi, che ha indossato i guantoni nell’Atalanta dei primi anni duemila, ha commentato la gestione dei portieri da parte del Gasp: “Scegliendo di far giocare Musso nelle coppe e Carnesecchi in campionato, il mister è stato bravo, perché si fa sempre fatica a gestire una concorrenza in quel reparto. Nuovi obiettivi per l’Atalanta? Resta solo lo Scudetto, difficile, ma è giusto sognare e puntare ad obiettivi sempre più importanti”.
Siamo alle porte dell’estate, ma al Tennis continua a parlare anche di neve, con un team di sciatori alpini che si è esibito in doppio: da un lato della rete Christof Innerhofer (che viene in Accademia da vent’anni esatti) con Pietro Zazzi, dall’altra Niccolò Molteni e Mattia Casse. “Siamo fieri di essere qui anche quest’anno – sono le parole dei quattro sciatori -, grazie a Christof che fa da tramite con Giovanni Licini. È sempre bello venire qua a Bergamo, anzi complimenti all’Atalanta per la vittoria in Europa”.
Di vittorie importanti, Innerhofer ne sa qualcosa: “Sono stato fortunato nell’aver vissuto settimane come quelle di Garmisch e di Sochi, però per quanto è bello guardare indietro è anche bello avere nuovi obiettivi. Cerchiamo di rifarci subito questo inverno”.
Nel mirino, ovviamente, le Olimpiadi 2026: “È un’opportunità enorme avere l’onore di avere i Giochi in casa nostra. Manca ancora tanto tempo, ma siamo alle porte di una nuova stagione, quindi dobbiamo prepararci”.