Giacomo Mignani

allenatore Ponte San Pietro fa il punto della sua squadra. In attesa che i verdetti assumano i crismi dell’ufficialità, la Pro Sesto brinda al balzo tra i Pro, mentre a scendere mestamente in Eccellenza saranno Inveruno, Milano City, Dro Alto Garda e Levico Terme. Quattro lunghezze e due gradini più sopra ecco il Ponte San Pietro che si assicura la permanenza nella categoria. I Blues chiudono a 32 punti la prima stagione con Giacomo Mignani al timone: “Quello che è accaduto ha sconvolto i piani di tutti e di conseguenza una decisione andava presa. Sicuramente si sarebbe potuto pensare a qualche piano alternativo, come ad esempio finire i campionati a settembre, per poi ritornare in campo a gennaio con la nuova stagione. Oppure avremmo potuto catalogare il 2019-2020 a semplice “anno zero” per poi ripartire in estate con gli stessi gironi. Tante ipotesi, ciascuna con problematiche diverse. Qualsiasi scelta avrebbe fatto figli e figliastri, per cui non ci resta che accettare quanto è stato deciso dagli organi competenti e focalizzarci sulla ripartenza”.

Sul campionato dei suoi, il bilancio è positivo: “Nel complesso abbiamo disputato un buon torneo. Potevamo gestire meglio qualche situazione, basti pensare che in almeno sei o sette occasioni abbiamo perso punti dopo il novantesimo minuto. Abbiamo comunque avuto la possibilità di gettare nella mischia qualche giovane per fargli conoscere la categoria. La D? Dopo averla vissuta da giocatore e venendo da qualche anno in Eccellenza, l’ho ritrovata con grandissimo piacere. E’ un campionato difficile ma che mi ha permesso di ampliare il mio bagaglio d’esperienza”.

Il futuro, invece, è ancora tutto da definire: “In questo momento è tutto fermo. Con la società ci siamo sentiti ma è ancora prematuro parlare di programmi fino a che le situazioni economiche e sportive non saranno chiare. Tante società non avranno nemmeno la forza per ripartire e la questione sponsor sarà un grosso problema per tutti. Ora sarà fondamentale pianificare gli assetti societari e poi si passerà a quelli di campo. La speranza è che la Federazione possa agevolare e incentiare le società più in difficoltà. Servirà un aiuto ingente”.

La chiosa finale è dedicata allo spessore morale del popolo bergamasco: “I bergamaschi hanno dimostrato ancora una volta cosa siano capaci di fare nel momento di difficoltà. Siamo un grande popolo e tutta l’Italia se n’è resa conto. Quando c’è da rialzarsi, Bergamo e la sua provincia non si piangono addosso ma si rimboccano le maniche per superare ogni ostacolo”.

Michael Di Chiaro