Sampdoria – Atalanta 1-2 (1-2)SAMPDORIA (3-5-2):
Saio 5,5 (42′ pt Zovko 6,5); Aquino 6, Angileri 6 (33′ st Yayi Mpie 5,5), Obert 6; Ercolano 6, Trimboli (cap.) 7, Yepes Laut 6,5 (33′ st Francofonte 6,5), Siatounis 6,5, Giordano 6,5 (22′ st Somma 6,5); Montevago 5 (23′ st Malagrida 5,5), Di Stefano 6,5. A disp.: 14 Brentan, 15 Paoletti, 16 Leonardi, 17 Canovi, 23 Gaggero, 28 Marrale, 29 Napoli. All.: Felice Tufano 6.
ATALANTA (3-5-2): Dajcar 6,5; Scalvini 7, Berto 6,5, Ceresoli 6; Ghislandi 8 (36′ st Cittadini 6), Gyabuaa 6, Sidibe 6, Cortinovis (cap.) 7, G. Renault 6,5; Ghisleni 6 (28′ st Oliveri 6), Italeng 6. A disp.: 12 Sassi, 29 Vismara (p), 4 Giovane, 13 Scanagatta, 15 Hecko, 17 Mediero, 18 Zuccon, 21 Grassi, 23 De Nipoti, 24 Rosa. All.: Massimo Brambilla 6,5.
Arbitro: Bitonti di Bologna 6 (Basile di Chieti, Massimino di Cuneo; IV Delrio di Reggio Emilia).
RETI: 37′ pt Ghislandi (A), 40′ pt Scalvini (A), 47′ pt Yepes Laut (S).
Note: ammoniti Yepes Laut, Ghislandi, Angileri e Ceresoli per gioco scorretto, Dajcar per ritardata rimessa in gioco. Cooling break; 24′ pt, 24′ st. Tiri totali 18-13, nello specchio 4-5, respinti/deviati 2-3, parati 3-3, legni 1-1. Corner 8-3, recupero 3′ e 6′.
Sassuolo (Modena) – L’importante è il via libera al terzo assalto al terzo scudetto di fila, mai riuscito ad anima viva (Brambilla-boys a 2 con Torino, Roma, Perugia, Lecce e Inter) al titolo nazionale: mercoledì a Sassuolo c’è la vincente di Inter-Empoli. Giusto qualche flash in premessa a mo’ di riassunto. Ghislandi-Scalvini, il fuoriquota e il 2003 nato a dicembre: l’uno-due che spiana la strada. La craniata di Yepes, ovvero come sbattere la testa per l’ennesima volta in stagione contro la riapertura della pratica. Superata la minicrisi a metà del primo tempo, la Primavera dell’Atalanta sceglie masochisticamente di non chiuderla sottoponendosi in semifinale con la Sampdoria prima della classe alle fatiche di una gestione prettamente difensiva per larghi tratti della seconda metà.
Una partita di enorme suspense con un grande assente per parte, Prelec e Vorlicky, ovvero peso e fantasia in prima linea. E che cronaca ricca. Il rimpallo sul servizietto del capitano (3′) fa ritrovare a Italeng l’attrezzo troppo sotto la suola per produrre più d’una ciabattata indolore, mentre la replica a cronometro triplicato è una torre di Siatounis nel nulla sul primo abbozzo di schema da corner con l’altra mezzala, quella con la fascia al braccio. Si va di batti e ribatti senza schiodarsi dalla fase di studio, perché se il numero 10 di Monterosso ruba a Trimboli la linea di fondo sbattendo su Aquino (11′), Di Stefano deve tenersi lontano dall’area quando riceve orizzontalmente da Ercolano sparando alto non di molto, ma con troppa gente davanti. Per lo scossone in duplice copia serve una punizione, procurata da Di Stefano al ventesimo e calciata dal leader blucerchiato dritta all’incrocio, con Gyabuaa a metterci la pezza di stinco sulla ribattuta del centrale destro di Tufano. Una Baby Dea un po’ in grog e sulle ginocchia rischia di inchinarsi all’inserimento di Yepes favorita dal ping pong dell’incursione di Giordano (23′), anche se Dajcar è bravo a bloccare in due tempi. Al rientro dal cooling break la coppia altrui là davanti manda in tilt Scalvini e per fortuna Montevago tenta un improbabile scavino di esterno, una simil trivela che non scava il pozzo di petrolio del vantaggio. Idem per la sforbiciata del centravanti camerunense dei nerazzurri (27′) dopo la palla dentro di Ghislandi, dalla destra, corsia aperta da Cortinovis (33′) per l’ammollo di Sidibe a favore solo della sommità del capo di Renault, bravo a sfrecciare e certamente meno nel colpo alla viva il parroco in area piccola. Preso atto del punto, pardon del lato debole nemico, con Ghisleni a provare la percussione, l’osiense ha tutto il tempo di spostarsela sul mancino calciando a scendere sotto il sette opposto dopo un passettino dal vertice di competenza. All’airone di Palazzolo sull’Oglio, in capo a un tris, basta allungare la fetta da vicino per convertire nel raddoppio lo sfruttamento ideale del terzo angolo a favore: batte il francese di Desio, il solito leader trova il crossetto dell’apripista spostato sul centrosinistra e Saio nell’uscita obbligata per l’amnesia della muraglia amica si fa pure male alla spalla.
La capolista della regular season dimezza lo score a un giretto di lancetta dall’intervallo, quando Obert, il gabbato speciale dello 0-1, coglie in fallo l’ammonito pendolino destro bergamasco e Giordano da fermo accarezza la scudisciata di fronte piena del suo play tascabile. Nella ripresa, entro la cinquina, il diez della Lanterna sorvola il montante con corserella e assolo, con la quinta forza del campionato ad agire di rimessa. Ci si schiaccia all’indietro come sull’acceleratore delle ripartenza, vedi Gyabuaa-Ghisleni, sinistro-destro e tuffetto plastico di Zovko (8′). Di qua Ceresoli di testa coglie in controtempo Siatounis (11′) sul cross by Di Stefano. Pericoli continui sempre dallo stesso piede, ma nemmeno il greco al quarto d’ora è preciso a rimorchio sbilanciando il corpo all’indietro per il piattone sinistro in curva, facendosi però perdonare con la stoppata su Italeng a ruota. A tenere il confronto in piedi è il portiere ligure, che al ventesimo trova il balzo felino per deviare sul legno il tracciante di Renault sullo scambio con la seconda punta atalantina. Malagrida non è meglio del sostituito sotto porta (28′, spizzata a lato), Siatounis incorna vanamente per il volo dello sloveno per le telecamere sempre su lancetto di Ercolano perché è un paio di metri avanti a chiunque. La boa bergamasca ci prova dal dischetto di centrocampo (32′). La sofferenza per centrare l’obiettivo è un atto dovuto, specie perché verso il gong per pescare la benzina ci vuole la sonda. Trimboli a giro non c’azzecca (34′), il firmatario del bis salva di schiena sulla new entry dopo un flipper in area, di tacco la punta superstite non può impensierire (37′) il numero 1 (pardon, il 22) a correzione del tracciante di Francofonte, ancora il capitano (41′) non sfrutta la mattonella regalatagli dal precedente per poi imbucare pro Yayi Mpie, bruciato in uscita (44′), e infine Gyabuaa angola in eccesso il possibile 3-1 smarcato dal compagno di reparto a un terzo dell’extra time.
Simone Fornoni