Un grande segnale di speranza, la voglia di creare un progetto ambizioso e lasciare che i ragazzi possano sognare in grande. Questi gli importanti significati del gemellaggio tra Ghisalbese e Atalanta. Un’affiliazione che dona linfa vitale al calcio dilettantistico bergamasco e rinsalda ancor di più il legame della società nerazzurra con il territorio e le tante realtà che lo compongono. “Siamo orgogliosi di aver finalmente stretto la mano all’Atalanta e non vediamo l’ora di iniziare questo percorso insieme.” – ha esordito il Presidente della Ghisalbese Bruno Volpi – (nellafoto)Noi siamo bergamaschi e la Dea la abbiamo nel cuore. Potremmo definirla come una simbiosi naturale. Abbiamo fatto questa scelta consapevoli di voler valorizzare ancor di più il nostro incredibile settore giovanile. L’Atalanta tiene molto ai giovani e al loro potenziale e ovviamente è una società che opera in maniera seria e questa per noi è la cosa più importante. A questo proposito il gemellaggio renderà più facili le cose perché non avremo persone che verranno a chiederci informazioni su determinati giocatori, ma abbiamo una società alle spalle che gestirà tutto nel migliore dei modi. Abbiamo già avuto modo di scendere in campo con Luca Silvani, Responsabile scouting del settore giovanile Atalanta, e ne siamo rimasti molto impressionati. Silvani si è dimostrato, oltre che molto preparato sul campo, una persona squisita e con molti riguardi verso i nostri ragazzi. Siamo molto orgogliosi e i nostri giocatori sono al settimo cielo. Tanti di loro si sentono già in Serie A. Continua Volpi: “Scherzi a parte, sono molto stimolati da questo progetto e lavoreranno al meglio delle loro forze per raggiungere degli obiettivi importanti e cullare i loro sogni. Anche per me che non sono più un ragazzino il solo sentire che la Ghisalbese sia gemellata con l’Atalanta è motivo di grande orgoglio personale. Credo inoltre che il settore giovanile della nostra società sia pazzesco. Al momento contiamo più di 300 ragazzi, numeri che non tutti possono vantare. Questo nonostante il momento di crisi profonda che stiamo vivendo, dove ancora una volta abbiamo dovuto fermare gli allenamenti, nonostante i nostri ragazzi siano stati encomiabili nel rispettare tutte le regole che gli erano state imposte. Noi come società vogliamo continuare ad impegnarci e soprattutto abbiamo scelto l’Atalanta per crescere ancora di più e migliorarci”.

Obiettivi ambiziosi condivisi appieno anche da Stefano Barcella, (nella foto a sx, con Costa) Responsabile dell’Attività di Base della Ghisalbese, che ha propiziato l’unione delle due società: “Penso che la cosa più bella di questa unione sia senza dubbio vedere il sorriso sui volti dei nostri ragazzi. È difficile spiegare quanto fosse già presente l’Atalanta in quel di Ghisalba perché praticamente è come se tutto il paese fosse di cuore nerazzurro. I nostri ragazzi hanno adesso uno stimolo in più per fare bene e sognare in grande. Questa affiliazione ha un grande significato per la società Ghisalbese e ci darà ancora più motivazioni per tornare in campo con entusiasmo, quando ci sarà permesso farlo”. Parole che ricalcano le convinzioni di Luigi Costa, Responsabile del settore giovanile della Ghisalbese: “Abbiamo intrapreso questo percorso con l’Atalanta da poco, ma posso dire che possiamo già vedere i frutti iniziali di questa collaborazione. In queste settimane infatti si sono susseguiti gli incontri telematici con la società nerazzurra da parte dei nostri allenatori che hanno così iniziato a formarsi e ad imparare da una società professionista le varie metodologie di allenamento. Inoltre abbiamo già avuto modo di vedere dal vivo come opera l’Atalanta grazie a Luca Silvani che è venuto a fare un allenamento con il nostro staff. La Ghisalbese con questa scelta compie un grande passo e dimostra di volersi migliorare ancor di più, nonostante quanto di buono stia facendo in questi anni. Credo che in futuro, grazie anche a questa collaborazione con l’Atalanta, si possa continuare a crescere. La ritengo quasi una vetrina per la società che possa servire ad attirare ancor di più ragazzi ambiziosi e accrescere così il proprio bacino di giocatori. Per gestire la società c’è sempre molto da fare. Siamo pochi volontari e questo è sia un vantaggio che non. Abbiamo fatto tanto in questi anni e i risultati si vedono, ma da qui in avanti sappiamo che il lavoro da fare è ancora molto. Sono molto orgoglioso di quanto stia facendo la società. La sento molto mia e questo mi rende felice. L’obiettivo è crescere e coinvolgere più persone possibili”.

Se è vero che la Ghisalbese si sia legata alla squadra più importante in Italia sotto il punto di vista del lavoro e della valorizzazione dei giovani e altresì vero che la Dea abbia trovato una società ambiziosa e orgogliosa del nuovo legame instaurato.

Mattia Maraglio

Immagine di copertina Photo-Moio