Mai visti tanti ragazzi in corteo, mai vista una manifestazione così sentita nel centro di Bergamo, in quella culla che è per tutti noi Piazza Matteotti. Nonostante la paura del coronavirus e la pioggia incessante, tantissime donne e tantissimi uomini, con la mascherina e distanziati, si sono dati appuntamento oggi pomeriggio alle quattro. Parole toccanti e commoventi, sognando un mondo migliore, ognuno dei partecipanti col pugno alzato, simbolo della protesta legata alla morte di George Floyd, barbaramente soffocato da un poliziotto, Derek Michael Chauvin, il 25 maggio scorso a Minneapolis. La scena agghiacciante, filmata da alcuni testimoni, ha fatto il giro del mondo, scuotendo le coscienze e portando centinaia di migliaia di persone sulle strade di ogni paese. La speranza è che sia l’ultimo episodio di razzismo a cui assistiamo e che non ci siano mai più abusi di potere da parte delle istituzioni che devono difenderci. Non ucciderci. I can’t breathe è accaduto troppe volte. Anche in Italia.
Matteo Bonfanti