Zingonia – “Ho dovuto fare anche lo psicologo, dobbiamo cancellare la scoppola di Zagabria in Champions. Un esordio terribile in cui abbiamo subìto sempre e comunque”.
Gian Piero Gasperini alla vigilia del match contro la Fiorentina non può dribblare la questione ancora calda, invitando però tutti a guardare avanti.
“Cancelliamo le partite per pensare a quella dopo anche quando vinciamo, abbiamo perso per meriti altrui e per demeriti nostri: velocità, gioco sulle fasce, inserimenti, palloni dentro – continua l’allenatore dell’Atalanta -. Ci siamo cosparsi il capo di cenere, adesso la concentrazione va alla Fiorentina, poi alla Roma mercoledì e al Sassuolo sabato prossimo. C’è un calendario troppo fitto per potersi leccare le ferite. Inuaguriamo ottobre con lo Shakhtar…”.
Sulle formazione, tecnico abbottonato ma nemmeno tantissimo: “Pasalic e Malinovskyi sono alternative pronte, anche se non è detto che giochino domani. Muriel lo vedo bene quando entra, non sui 90 minuti. Kjaer e Arana hanno bisogno di un ingresso più graduale. Castagne dopo 40 giorni è pienamente recuperato, non ci sono giocatori fermi”.
Sul doppio dilemma difesa-attacco, la variazione al copione si subodora solo dietro: “Palomino risponde presente, non è una novità. Per Ilicic non ci sarà alcun turnover: se sarà stanco, vorrà dire che uscirà”, rimarca il mister. Che rintuzza con vigore ogni ipotesi di rivoluzione tattica: “Non siamo arrivati in Champions League per snaturare il nostro modo di giocare. Non è stata una questione di modulo, perché il 3-5-2 dall’altra parte l’abbiamo trovato anche nelle tre gare di campionato con Spal, Torino e Genoa. Non so se modificherò l’assetto per rendere sostenibile il nostro gioco anche a livello europeo”.
La magra e relativa consolazione è nelle difficoltà del dirimpettaio domenicale: “Pensando al solo punto in tre partite di campionato della Fiorentina, che comunque ha giocato un’ottima gara col Napoli e con la Juventus, direi che con due vittorie e una sconfitta non siamo poi messi così male – chiude il Gasp -. Ha cambiato molto, ma è una squadra da prendere con le pinze. Ha valori importanti. Non so se giocheranno col 4-3-3 o col 3-5-2 come nella semifinale di ritorno di Coppa Italia a Bergamo: Montella si barcamena da tempo fra questi due sistemi”.