Zingonia

– Adèss adòss. All’Atalanta si è già sentito. Parentesi necessaria: gliel’ha suggerita il nostro Giacomo Mayer. E come ai tempi faceva Stefano Colantuono, anche Gian Piero Gasperini, sempre più bergamasco al di là della cittadinanza onoraria del capoluogo, si getta a capofitto negli slogan stile sangue agli occhi: “La Lazio è un avversario di prestigio che inaugura un’altra striscia bella pesante e impegnativa sul fronte interno e in Champions. ‘Adèss adòss’ come parola d’ordine mi piace, riesco pure a tradurmelo da solo…”.

Buonumore a dispetto dello scherzo del destino, sotto forma dell’adduttore destro lesionato del bomber tentando un diagonale nel più inutile dei Colombia-Cile sabato scorso: “Le nazionali in questo periodo non mi piacciono perché interrompono la stagione e magari si mettono in mezzo tra i problemi dei singoli giocatori, il loro recupero successivo e il loro inserimento in squadra – riflette il tecnico -. Duvan Zapata comunque è l’unica nota stonata di questa seconda pausa. Le alternative non ci mancano: Muriel l’ho visto bene, ma prima di rituffarsi in queste amichevoli forse non troppo utili e tecnicamente ancor meno interessanti veniva da tre settimane tribolate tra ginocchio e tonsillite. Ilicic sta benone, due partite su due con la Slovenia non hanno inciso sul suo stato di forma. Malinovskyi? I nomi sono questi. Ruslan non è che stia giocando poco, dall’inizio o in corsa si è già visto otto volte su nove”.

Capitolo formazione, ovvero quel che resta, dalla cintola in giù per intenderci, liquidato sbrigativamente ma con cognizione di casa e messaggi diretti: “Alcuni nazionali stavolta hanno giocato meno o non hanno giocato affatto – rimarca il Gasp -. Ma non è che questo inciderà sulle scelte in vista dell’impegno di turno. Siamo all’ottava giornata di campionato: nemmeno Udinese e Cagliari, i prossimi ostacoli a casa nostra in mezzo a una bella sfilza di trasferte, sono da sottovalutare. E di sicuro non cambieremo il nostro modo di proporre calcio per una defezione, per quanto importante”.

Lette in controluce, dichiarazioni che fanno pensare a una preferenza per Pasalic (minutaggio zero nella Croazia) in mezzo accanto a De Roon (pur in diffida) al posto di Freuler (journeyman con la Svizzera), mentre sulle corsie Castagne dovrebbe essere preservato (Hateboer e Gosens in pole position) in vista dello scontro-bis con Cancelo martedì contro i Citizens all’Etihad Stadium, dopo averlo fatto a fettine nel quarto di Coppa Italia anti Juve del 30 gennaio scorso. Dietro, Toloi e Masiello da preservare per i martedì di Coppa, con Djimsiti e Palomino ai lati di Kjaer.

A proposito di trofeo della coccarda, ecco in coda la negazione della volontà di rivincita dopo quella partita dell’Olimpico stregata e condizionata dal “mani” di Bastos non visto: “Contesto e contorno, stavolta, non saranno certo gli stessi della finalissima di Coppa Italia del 15 maggio scorso – chiude il Gasp -. Siamo appena all’inizio di un campionato che riserva quasi soltanto match estremamente equilibrati. Certamente con la Lazio è qualche anno che diamo vita a sfide appassionanti e belle, sempre combattute. Così sarà sabato 19″.

Simone Fornoni