Gian Piero Gasperini risponde all’ultima domanda del fuoco di fila nella pancia dell’Estadi Olimpic Lluis Companys con una strizzatina d’occhio alla platea di giornalisti, ma è un messaggio urbi et orbi: “Che ce ne facciamo dello scudetto? Miriamo alla Champions League. Anzi, puntiamo al triplete come obiettivo, così sei contento…”. L’intervistatore è Andrea Losapio di Tuttomercatoweb.com, il mister dell’Atalanta si concede la battuta liberatoria che ne tradisce la soddisfazione e diciamo pure la gioia per aver ripreso il Barcellona due volte a casa sua: “Uscire col 2-2 da qui significa mettersi una medaglia al collo. Peccato che per via di questa fase a campionato la classifica ce ne ha destinata una di legno. Avremo i playoff da fare, ma la felicità per come siamo venuti a giocare, per il nostro modo d’interpretare il calcio e per il sostegno dei tifosi a cui abbiamo regalato questo spettacolo prevale ampiamente sul rammarico per il nono posto”, il pensiero del tecnico nerazzurro.
“Prevale ovviamente la soddisfazione. Poveretti quelli che fanno i delusi per aver mancato gli ottavi di finale diretti. Noi siamo l’Atalanta e dobbiamo essere felici di esserci potuti misurare col Barcellona.
Siamo dentro la competizione, vedremo se giocheremo con Sporting o Brugge, due squadre forti. I campioni di Portogallo li abbiamo affrontato quattro volte l’anno scorso in Europa League, i belgi come mi ha riferito De Ketelaere sono in serie positiva da venti partite. Giocare in Champions ci piace. Alla quarta edizione partite come questa ci valorizzano tanto, sia come giocatori che come modo di interpretare il calcio.Kolasinac ha una contusione alla caviglia ma è un highlander e recupererà, a Scalvini invece è uscita alla spalla che era già uscita alla vigilia del Real, la sinistra. Non so se dovrà operarsi, per lui il dispiacere è davvero tanto.
Sull’uno a uno avevamo da noi l’inerzia della partita, tanto più che abbiamo pareggiato un’altra volta. Il Barcellona collezionava corner uno dopo l’altro c’è stato sicuramente un errore in marcatura. Capita.
La formula a fase non mi piace, ma solo per aver preso la medaglia di legno” (Gian Piero Gasperini).
Parola allo spogliatoio: Ederson e Pasalic
“Siamo molto contenti per la prestazione intensa a casa di una squadra fortissima, abbiamo dato tutto e rimontare non era facile. La nostra forza è soprattutto mentale, perfino in dieci abbiamo mantenuto la compattezza dopo l’uscita in barella di Scalvini.
Un po’ di dispiacere per aver mancato gli ottavi diretti c’è, ma il passaggio del turno è sempre e comunque nelle nostre mani. Non importa se dovremo ancora affrontare lo Sporting o il Brugge, dipenderà soltanto da noi. La mentalità l’abbiamo dimostrata” (Ederson dos Santos).
“Abbiamo giocato alla pari con una delle squadre più forti d’Europa recuperando il risultato due volte: l’Atalanta ha carattere e voglia di confrontarsi ad alti livelli con chiunque. In Champions League abbiamo sempre offerto grandi prestazioni di cui dobbiamo andare orgogliosi.
Ho esultato sotto i settore coi nostri quasi tremila tifosi, un momento magico. Segnare in Champions in stadi del genere è un’emozione in più. Gli atalantini ci seguono ovunque andiamo e appena trovato il gol del 2-2 ho voluto festeggiarlo insieme a loro: m’è venuto spontaneo, naturale. Fanno parte della squadra a pieno titolo.
Ormai sono a Bergamo da sette anni e ho potuto vivere i momenti più importanti della storia di questa società. Aiutare segnando è qualcosa di grandissimo, con un occhio però sempre al risultato che è più importante delle soddisfazioni personali. Il punto di stasera è preziosissimo. Finire nella Top Eight della classifica a 32 sarebbe stato incredibile, ma c’erano tante squadre vicine e non dipendeva solo da noi. La qualificazione alla fase successiva c’è stata lo stesso, anche se abbiamo due partite in più. Sporting Lisbona o Brugge non fa differenza, anche se coi portoghesi ci ha detto sempre bene. Siamo arrivati alla fine di una grande fase a campionato. Ci giocheremo tutto nei playoff” (Mario Pasalic).
Cuadrado, Bellanova, Zappacosta e De Roon
“Una grande partita di fronte a una grandissima squadra. La mentalità era di venir qui a vincere e avremmo potuto farlo tranquillamente: sono molto felice. Non è mai facile riprendere la partite contro i Barcellona: abbiamo giocato di squadra dando il massimo. Le possibili avversarie dei playoff? A questo punto rimangono solo avversari forti” (Juan Cuadrado).
“Saremmo stati più contenti se avessimo vinto, abbiamo preparato e giocato bene una partita contro grandissimi campioni. Sapevamo che eventuali errori sarebbero stati puniti. Lookman avrebbe potuto fare la differenza, siamo stati sfortunati anche con Scalvini a cui è uscita la spalla un’altra volta. Chi gioca, comunque, ha sempre saputo fare bene. Speravamo in un gol nel Celtic in casa dell’Aston Villa ma ne è arrivato uno allo scadere per i padroni di casa, pazienza…” (Raoul Bellanova).
“Siamo parzialmente soddisfatti, perché abbiamo giocato alla pari con un top club europeo. Non essere passati direttamente nelle prime otto non è un problema: continuiamo tranquillamente il nostro percorso, che è stato incredibile. Il mese prossimo dovremo affrontare da Atalanta due sfide comunque difficili. Ma abbiamo dimostrato ancora una volta di poter mettere in difficoltà chiunque, se stiamo sul pezzo, giochiamo di squadra e tutti uniti” (Davide Zappacosta).
“Un peccato gli ultimi cinque minuti senza Scalvini, entrambe avevamo la possibilità di vincere. Possiamo essere abbastanza soddisfatti per aver ripreso il risultato ben due volte a casa del Barcellona che abbiamo messo in difficoltà. Eravamo consapevoli e molto concentrati: sapevamo, nel secondo tempo, di dover attaccare di più lo spazio dietro la difesa di casa. Se riesci a fare partite di questo livello, poi hai più fiducia anche in campionato. Sporting o Brugge? I portoghesi ci portano fortuna, ma bisogna stare sempre molto attenti” (Marten de Roon).