Il mister nerazzurro prende in mano la racchetta da tennis e padel e commenta il ritorno internazionale della Dea: «Siamo ancora in corsa per tutte le coppe. A Bergamo vivo bene». Sulla Serie A: «È il campionato più difficile».
Grande serata quella di giovedì 25 maggio alla Cittadella dello Sport di Bergamo: anche quest’anno al Torneo di Tennis organizzato dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà ha preso in mano la racchetta l’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini. Il mister nerazzurro a bordo campo ha commentato la stagione della Dea e il campionato di Serie A che sta per volgere al termine e che vede l’Atalanta tornare tra le prime sette in classifica e qualificarsi nuovamente in Europa, dopo la sconfitta della Fiorentina nella finale di Coppa Italia contro l’Inter. Mister Gasperini è sceso in campo in doppio con Paolo Ribolla battendo la coppia composta dal proprio vice Tullio Gritti e dall’ex attaccante atalantino German Denis. Il tecnico si è poi cimentato nel padel.
Ad introdurre Gasperini e Gritti e accoglierli con un riconoscimento è stato Giovanni Licini, fondatore dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo: «Gian Piero e Tullio sono amici dell’Accademia da tanti anni» esordisce Licini, per poi rivolgersi ai due tecnici: «Avete portato tante soddisfazioni ai tifosi bergamaschi, che vi saranno grati per tutta la vita per aver fatto risuonare l’inno della Champions a Bergamo. Anche quest’anno l’Atalanta si è confermata nelle prime sette posizioni. Vi auguro di raggiungere nella vostra carriera grandi obiettivi e di alzare qualche coppa importante».
Gian Piero Gasperini non esita a rispondere col sorriso: «Speriamo di alzare qualche coppa giocando a tennis. Grazie dell’ospitalità, questo è un appuntamento veramente bello tutti gli anni. Ora pensiamo alla solidarietà, poi torniamo a concentrarci sulle due belle giornate di campionato che ci mancano. Non pensavamo di arrivare così bene in questo finale, cercheremo di ottenere il massimo delle soddisfazioni».
Tante voci negli ultimi giorni sul futuro del mister di Grugliasco, soprattutto riguardo ad un suo possibile trasferimento a Napoli: «Questo è un momento di grande gioia – ha detto il tecnico -, adesso pensiamo alle ultime due gare, poi ci sarà tempo per tutto. Le notizie sul mio futuro non le guardo, le leggo di rado e ho anche poco tempo per leggerle. Inoltre, sul web ci sono talmente tante informazioni che è davvero difficile seguirle tutte. La cosa migliore ora è guardarle poco e tenere la concentrazione su queste due partite. Avere già la sicurezza che l’Atalanta sia in Europa è qualcosa di straordinario, in più abbiamo l’opportunità di migliorare il tipo di coppa perché in teoria siamo ancora dentro a tutte le corse. Alla trentaseiesima giornata è qualcosa che ci dà grande energia». Sul legame con Bergamo il Gasp ha parole di miele: «Da quando sono arrivato vivo davvero bene e sono integrato in città, ma noi allenatori oltre che vivere bene dobbiamo fare buoni risultati nel calcio».
Gasperini riserva qualche battuta ad una valutazione complessiva sulla Serie A agli sgoccioli: «È stato un campionato anomalo, ma anche molto difficile. La mia sensazione è che è aumentato molto l’equilibrio, escluso il Napoli che ha fatto un percorso a sé. Le difficoltà le hanno avute tutte le squadre, comprese quelle in testa alla classifica. Penso che ci siano state valutazioni difficili e non precise anche sulle squadre più indietro in classifica, che si sono avvicinate dimostrando di aver lavorato bene e di aver raggiunto un livello più alto e più vicino a quelle davanti. Il calcio è in continua evoluzione, soprattutto nel campionato italiano, che si differenzia dagli altri perché c’è equilibrio e le formazioni più forti possono perdere punti ovunque e contro squadre più in basso in classifica. È forse la lega più difficile in Europa e ciò ha consentito a tante squadre italiane di arrivare nelle fasi finali della Champions e delle altre competizioni europee».
Avversario del Gasp per una notte, ma collega e soprattutto amico nella vita è Tullio Gritti, che ha raccontato la condivisione della panchina col mister: «Gian Piero è un amico ed è la cosa più bella: riuscire a fare un lavoro che ci piace in armonia e soprattutto in amicizia. Sin da subito abbiamo trovato molte affinità e vediamo le cose allo stesso modo». E sul Torneo: «Tutti gli ospiti nazionali ed internazionali che passano di qui ogni anno devono ringraziare Giovanni Licini e i suoi collaboratori, non sono loro che devono dire grazie a noi».