Zingonia

“Musso e Palomino sono altre due assenze pesanti giovedì col Torino, ammesso si possa giocare. Ma la situazione Covid-19 è molto meno grave di due anni fa, quando ci fu la volontà di tutti di riprendere il campionato”. Alla vigilia dello scontro con l’allievo prediletto Ivan Juric, Gian Piero Gasperini suona la carica alla sua Atalanta: “Vogliamo cominciare a fare un bel po’ di punti anche in casa contro una squadra fisica che ti mette in difficoltà. Ivan, del resto, odiava la palla tra i piedi degli avversari anche quando faceva il centrocampista con me, al Crotone e al Genoa: l’uomo giusto per riportare entusiasmo alla piazza granata, può fare come ho fatto io a Bergamo”.

GASPERINI E IL CALENDARIO. “Il girone di ritorno sarà più duro perché le concorrenti si stanno attrezzando per migliorare. Il panettone era ottimo, non solo buono. Per un allenatore è già un grande traguardo. Ora il prossimo è l’uovo di Pasqua”, scherza il tecnico nerazzurro.  “Il calendario asimmetrico è una novità, in generale potrebbe essere qualcosa di buono. Non mi piace, però, che non ci siano scontri diretti nella fase finale del campionato. Sarebbe giusto che ci fossero: tanti vorrebbero addirittura i playoff”.

GASPERINI; IN PIEDI CONTRO IL COVID. “Per questa situazione siamo tutti dispiaciuti, compresa la riduzione del pubblico. C’è una contagiosità enorme, ma per fortuna i calciatori sono asintomatici e non è così grave come due anni fa. Bisogna reagire forte e rimanere in piedi: l’abbiamo fatto due anni fa, è nostro dovere farlo adesso” – osserva il Gasp -. Ci sono fuori, oltre a Gosens-Zapata e lo squalificato Freuler, anche Musso e Palomino, anche se sono negativi da qualche giorno, ma devono attendere la scadenza dei tempi tecnici dei protocolli. Scadenza che è esattamente domani: sei assenze di peso, contando anche Boga.

GASPERINI: BOGA GRAN COLPO. “Il rammarico per Boga è doverlo aspettare per via della Coppa d’Africa, ma certamente è un’ottima soluzione in più che colma un ruolo scoperto. Un elemento di sicuro valore. Ma il suo arrivo non cambia gli equilibri e non comporta l’uscita di Muriel, che per noi è importantissimo. Non possiamo rincorrere le voci di mercato. Detto questo, non è che possiamo dire che sia finito: se si presenta un’occasione favorevole, magari in difesa dove a fronte dell’uscita di Lovato oltre a Scalvini abbiamo aggregato dalla Primavera anche Cittadini, ben venga. Solo a titolo d’esempio, perché io non chiedo nessuno. Basta che si tratti di un giocatore già in grado di garantire certezze”.

GASPERINI E L’ALLIEVO JURIC. “Il Torino è una squadra difficile per tutte quante per la forza fisica e le difficoltà che crea all’avversario: il girone di ritorno sarà più complicato dell’andata, perché tutte le contendenti miglioreranno. Va affrontato col piglio giusto. Conta molto di più il risultato che l’aspetto tecnico.  Juric mette in difficoltà tutti. Da giocatore non sopportava di vedere la palla tra i piedi degli avversari: dopo un po’ partiva e aggrediva, una sua caratteristica straordinaria che applica da tecnico anche alle sue squadre. Sono sempre stato convinto che sarebbe stato l’uomo adatto per riportare entusiasmo in quella piazza: può fare come me a Bergamo”.

GASPERINI, IL MERCATO E LE ASSENZE. Piccoli è indispensabile solo finché non c’è Zapata, Miranchuk è ancora qua ed è in buon momento. Se le condizioni di mercato. Il mercato è appena cominciato, non so quante operazioni si faranno fino al 31 gennaio. Non è facile per nessuno, la sensazione è che tutti stiano lavorando, ma le chiacchiere sono più degli affari. Gosens è un valore aggiunto notevole, lo scorso campionato aveva fatto nove gol. Ci manca da tanto, anche se siamo riusciti a sopperire bene alla sua assenza facendo ruotare Zappacosta, il recuperato Hateboer, Maehle e Pezzella che ha fatto la sua parte anche lui. Ora è un periodo d’emergenza”.