Zingonia

L’Europa, per la squadra e per la città, è un traguardo straordinario. Contro lo Sporting dobbiamo far pesare il fattore campo, perché l’Atalanta, Bergamo e i bergamaschi vogliono andare avanti”. Quella di Gian Piero Gasperini è la chiamata alle armi della vigilia: “La voglia di Europa può essere determinante in una sfida che, come s’è visto nei due precedenti nel girone e mercoledì scorso a Lisbona, è assolutamente equilibrata, con momenti favorevoli alternativamente nell’arco della stessa partita”, la premessa del tecnico sull’ottavo di finale di ritorno di Europa League.

“Lo Sporting Lisbona è primo in Portogallo, ha valori individuali e di squadra. Musso può tornare in porta come a Lisbona: sì al turnover mirato, ci sono troppe partite ravvicinate, dispendiose e importanti – spiega Gasp -. Un vincitore giovedì sera deve esserci per forza, anche ai supplementari e ai rigori, due eventualità cui dobbiamo pensare: c’è una rosa privilegiata di rigoristi, ma bisognerà vedere chi sarà in campo”.

Il tecnico nerazzurro non ha l’amaro in bocca per il match a campi invertiti, coi legni di Holm, dell’autore del pari Scamacca e nella ripresa di Lookman, tra i cinque diffidati insieme all’intera difesa titolare (Scalvini, Djimsiti e Kolasinac) più l’equilibratore De Roon: “Nessun rammarico, solo la consapevolezza che l’equilibrio può essere spezzato in modo determinante dall’errore o dalla giocata favorevole. Ormai ci conosciamo come le nostre tasche: anche se c’è sempre qualche dettaglio su cui poter lavorare“.

Gasperini è soddisfatto anche dell’andamento in campionato nonostante la vittoria manchi, in senso assoluto, dal 3-1 casalingo al Sassuolo del 17 febbraio: “Il confronto con la Juventus ci ha detto che siamo in una buona condizione. Certo, bisognerà valutare chi è più fresco e chi no”, la chiosa. Al tema bianconero si aggancia il confermato Gianluca Scamacca, a segno anche nel girone proprio a Bergamo il 30 novembre scorso: contro i Leoni portoghesi il romano ha consumato un quarto del bottino stagionale. “Dall’Allianz Stadium, davanti a un avversario fortissimo, siamo usciti più consapevoli delle nostre doti anche mentali. La qualità dell’attacco parla a nostro favore: si tratta soltanto si sfruttare le occasioni da gol che produciamo sempre numerose”.

“Non sento pressione, ho solo passato il classico periodo di un attaccante quando non riesce a segnare – spiega il centravanti, a segno mercoledì scorso dopo un digiuno che durava dal 27 gennaio col gol all’Udinese -. Sorridevo prima e sorrido anche adesso, mi sento coinvolto nel progetto”. Come il mister, pure il ragazzone di Fidene col 90 sulle spalle conta sul fattore campo: “Giocare in casa spinge tutti a fare di più e di meglio. Il nostro dodicesimo uomo in campo, la nostra forza – chiude Scamacca -. La differenza la farà il partire subito forte mettendo l’avversario con le spalle al muro. Davanti la competizione interna ti spinge a dare sempre di più. Chiunque giochi, l’importante è che facciamo bene e arrivino i risultati”.