Firenze

– Alla fine, lo squalificato di turno (insieme a Ederson) Gian Piero Gasperini lo ammette dalla pancia del “Franchi”: “Il sogno scudetto è finito, era già sparito con l’Inter. L’impossibile non è stato possibile. Non penso che l’incertezza sul mio futuro, circa il quale mi sembra di essere stato chiaro, abbia inciso sulla sconfitta con la Fiorentina”. Firmato l’allenatore dell’Atalanta, non si sa fino a quando: “Ne parlano tutti, l’importante è che non ne parli io”.

A caldo, a DAZN, la dichiarazione d’intenti del mister s’accompagna ai perché di una battuta d’arresto che fa maluccio: “Guardare indietro non serve a niente, abbiamo otto partite di cui cinque in casa per giocarci le nostre carte. Siamo ancora competitivi, ma è chiaro che dobbiamo cambiare marcia – spiega -. Nella prima settimana di sosta per le Nazionali, del resto, eravamo rimasti ad allenarci con quattro giocatori di movimento, ridotti a tre con la partenza di Ederson per il Sudamerica. Non avevamo il dinamismo per saltare l’uomo, le gambe e la velocità per poter mettere in difficoltà la Fiorentina. A livello di produzione di occasioni abbiamo sempre creato: nel primo tempo ci abbiamo messo del nostro complicandoci la vita proprio alla fine”.

“Ora ci sono due scontri diretti in casa con Lazio e Bologna: bisogna ritrovare le energie che avevamo saputo metterci con la Juve e anche con l’Inter. Quando capitano queste giornate, si deve avere la forza di archiviarle senza pensarci troppo. Il calendario presenta scontri diretti per tutte quante: le inseguitrici si sono riavvicinate, per noi comunque è un orgoglio giocarcela partendo dal terzo posto. Rimane un campionato straordinario”, aggiunge Gasp.

A ruota, l’ammissione numero due, ovvero l’attacco ha le polveri bagnatissime: “Il più attivo davanti è stato Retegui. Gli altri, subentrati compresi, hanno patito i primi caldi e gli impegni con le Nazionali. Io non ho visto al meglio nemmeno la Fiorentina. È stata una giornata così, di quelle in cui puoi incappare nell’arco di un campionato, col cambio di stagione e subito dopo la sosta. Va accettata, purtroppo, poi ci si mette magari quel gol rocambolesco preso a fine primo tempo, in cui stavamo facendo qualcosa in più. Lì si è complicata: senza passo, dinamismo ed energia non la raddrizzi e rischi anzi di subire un altro gol”.

Gasperini e il sogno scudetto: “Sì, è finito. Ma sul futuro sono stato chiaro”

“Direi che il sogno scudetto è finito, era un sogno impossibile che penso sia sparito nella partita con l’Inter. Ora ci sono gli scontri diretti in cui anche le altre si toglieranno punti a vicenda: l’Atalanta nonostante due sconfitte di fila resta forte, potente. 
Sono stato molto chiaro sul futuro. Ora rimane da finire un campionato straordinario, siamo rimasti terzi e abbiamo comunque 7 punti di vantaggio sulla stessa Fiorentina. Le squadre che abbiamo alle spalle c’erano dietro anche nelle passate stagioni.

Scontri diretti come questo non prevedono vie di mezzo e l’Atalanta è questa. Far fare a Retegui, appena rientrato, 90 minuti sarebbe stato un rischio. Ho deciso venerdì pomeriggio di schierarlo dall’inizio, ma la partita che avremmo voluto fare non siamo riusciti a farla. Lookman, tornato solo venerdì, crea vivacità e velocità, mentre gli altri vogliono più la palla addosso. Poi abbiamo provato con Maldini, con Samardzic, Brescianini e Cuadrado, ma lì davanti non abbiamo mai trovato la rapidità giusta.

Alcuni infortunati ci mancano da giugno, ma indubbiamente siamo stati sfortunati. Kossounou può comunque tornare con la Lazio o col Bologna, ma è sempre stata un’emergenza continua. Oggi non abbiamo tirato in porta, nonostante ci fossero le condizioni per essere molto più pericolosi. Sulle corsie, invece, le squadre si sono annullate a vicenda. Ce la siamo complicata noi senza più trovare le energie per recuperare”.

Brescianini: pronti alle otto finali

“La concorrenza per la Champions League è tanta, ma siamo pronti ad affrontare le otto finali che ci aspettano. Con la Fiorentina è stata una partita molto difficile, con pochi spazi soprattutto nel secondo tempo. Non siamo stati bravi nelle ripartenze, a differenza del solito. Adesso arriva il bello, il momento di rimettere in campo le nostre qualità credendoci sempre. 

Gli errori commessi vanno rivisti e cancellati. C’è tempo per farlo, anche se giocare tre competizioni avrebbe aiutato mentalmente. Non possiamo permetterci di buttare via un’ottima stagione. Eravamo riusciti a lavorare con intensità anche durante l’assenza dei nazionali. Non ci demoralizziamo: abbiamo fiducia nei nostri mezzi, siamo una squadra forte e dobbiamo dimostrarlo”.