Tra il compleanno del mister battezzato con un giorno d’anticipo sui suoi 67 anni e la trasferta di Barcellona al riparo dalla timidezza. La tappa d’avvicinamento di Como al sogno Champions chiamato Montjuic e ottavi di finale sono i due temi intorno a cui gira il dopogara dell’Atalanta al “Sinigaglia”.
“Nell’intervallo non è cambiato approccio, solo che non ci siamo più limitati a difendere senza costruire. Non c’era spinta sulle fasce, quindi gli attaccanti non entravano in gioco. Il morale è sempre lo stesso, a volte fatichiamo ma tre pari e una sconfitta non ce l’avevano certo scalfito”, la premessa di Gian Piero Gasperini. “A Barcellona andiamo con molto orgoglio, è l’unica big d’Europa che ci manca di affrontare. I playoff sono già certi, c’è la chance di andare oltre”, prosegue l’allenatore nerazzurro, che già pregusta l’impresa facendo però intendere di accontentarsi anche soltanto di tentarla.
“Oggi è stata una bella vittoria considerando il primo tempo. Il mercato? No, pensiamo al resto, alla rosa molto duttile grazie a una panchina che da diverse gare dà un contributo importante. Siamo 15-16 titolari, c’è una certa rotazione che sta dando dei frutti. Toloi non è un ex giocatore, ha superato gli infortuni e avendo perso Kossounou può rivedere il campo con più continuità: la difesa era il reparto più completo, oggi c’era Hien squalificato e ne abbiamo sempre qualcuno in meno.
Non è facile giocare sempre con la stessa condizione in tutte queste partite di grande valore così ravvicinate, il campionato presenta sempre difficoltà. Nel primo tempo pasticciavamo in costruzione andando molto piano, in un secondo tempo di livello invece l’abbiamo recuperata, ci sono stati anche due gol annullati di pochissimo quando eravamo comunque riusciti a essere superiori.
Faticavamo a sviluppare azioni sulle due fasce anche per i molti errori, quindi coi due cambi abbiamo voluto far lavorare meglio gli attaccanti, con Brescianini e Bellanova abbiamo decisamente allargato il campo negando al Como ulteriori possibilità di essere pericoloso. Potevamo chiuderla un po’ prima e abbiamo dovuto aspettare il novantaquattresimo, ma è andata bene così.
I compleanni vanno festeggiati, non bisogna saltarne nessuno. C’è la soddisfazione di essere ripartiti in campionato, c’è davvero da brindare.
A De Roon girava la testa, deve fare accertamenti per quel grosso bernoccolo per sapere se ci saranno complicazioni.
Fabregas l’ho visto su di giri e sopra la righe, quindi non ci siamo parlati. Il campionato italiano è molto difficile, è ancora molto duro e molto lungo per tutti” (Gian Piero Gasperini, allenatore).
Marco Brescianini
“Una partita molto ostica e difficile, questi sono tre punti molto importanti. Il Como ha fatto una grande partita soprattutto nel primo tempo, quando avevamo pochi spazi per le giocate. Il nostro giropalla era solo difensivo e facevamo fatica a metterla la palla sui piedi degli attaccanti: gli avversari ci studiano, non sempre riusciamo a imporre il nostro gioco, ma in più ci mettiamo la capacità di reagire come nella ripresa oggi. Un successo che è questione di mentalità e sicurezza: anche se andiamo sotto applichiamo i concetti del mister giocando sempre allo stesso modo”.Mateo Retegui
“Abbiamo dimostrato grande personalità spingendo molto di più e giocando molto meglio nel secondo tempo, ci siamo meritati questa vittoria. Il Como gioca un grandissimo calcio di qualità grazie anche a buonissimi giocatori, torniamo a casa felici e con tre punti con la testa a Barcellona.Raoul Bellanova
“Chi esce dalla panchina si sente comunque titolare, tutti hanno i loro spazi, l’importante è lavorare duramente in allenamento per dare tutto in partita. Anche oggi chi è subentrato ha dimostrato quanto conti la squadra per ciascuno di noi. L’avversario di turno sa giocare palla a terra. Adesso, nei pochi giorni a disposizione, cercheremo di preparare al meglio la trasferta sulla carta proibitiva a Barcellona senza essere timidi”.