Il presunto crollo di Firenze? “Distinguo i tifosi dalla stampa, dall’aspetto mediatico. Nel primo tempo, meglio noi nonostante il gol verso l’intervallo. Ma arrivavamo da una settimana di allenamenti con la squadra all’osso per la sosta delle Nazionali, le difficoltà sono state nella ripresa. Non ci ha perso mai nessuno con la Fiorentina? Il pubblico ha nel Dna il raggiungimento dei risultati sudandoseli come la maglia, c’è anche scritto dietro il colletto. Bisogna tornare alla realtà”.
Firmato, Gian Piero Gasperini alla vigilia della Lazio, ovvero la prima delle classicissime otto finali per tenersi il podio e la quinta qualificazione alla Champions League della storia dell’Atalanta: “Dobbiamo farci trovare pronti allo sprint e al contatto con la realtà. Che dice che non eravamo mai stati in una posizione così favorevole nel finale di campionato e che abbiamo cinque partite su otto in casa, nonostante nel girone di ritorno il fattore campo non ci sia stati favorevole”, spiega l’allenatore nerazzurro.
Sulle parole di Antonio Percassi giovedì sera all’anteprima di “Atalanta. Una vita da Dea”, ossia “il mister è un grande allenatore, speriamo resti”, il Gasp risponde ricambiando l’affetto: “L’ennesima dimostrazione del rapporto e dell’apprezzamento del presidente. Tutto il resto fa parte del calcio e il calcio va avanti”. Niente contro-annuncio sul mancato rinnovo del contratto in scadenza il 30 giugno 2026, insomma.
“A Firenze si può perdere, non ci abbiamo mica perso solo noi, dopo una settimana di sosta. Fatico a vedere un ‘crollo’, due partite prima avevamo vinto alla grande dalla Juventus e poi abbiamo giocato bene anche con l’Inter pur perdendo. Si sta esagerando un po’ con le definizioni: domani è la prima di 5 partite in casa sulle 8 che restano. Riportiamo le cose alla loro realtà.
A Firenze abbiamo fatto meglio degli avversari nel primo tempo e un secondo in difficoltà. Ci sono otto partite da giocare: bisogna verificare se siamo pronti allo sprint, non ci siamo mai trovati nel finale di campionato in una situazione così favorevole. L’idea di un crollo non ce l’hanno nemmeno i tifosi, basta vedere il loro atteggiamento.
La bellezza di questo campionato straordinario è che tante squadre forti sono in concorrenza per un posto nelle coppe. Ci sono tanti scontri diretti, ora è il momento di raccogliere anche per noi. Non è che l’Atalanta possa chiudere la sua stagione otto giornate prima. Non possiamo essere una riga sotto, vorrebbe dire che abbiamo cambiato Dna.
La Lazio è un’ottima squadra, forte in tutti i reparti, è in corsa per vincere l’Europa League e sta attraversando alti e bassi. Non sarà una partita definitiva o decisiva, ma se vinciamo mettiamo un margine difficilmente recuperabile”.
Il film che abbiamo visto giovedì sera è essenzialmente sull’Europa League e sulla finale di Coppa Italia la settimana prima. Il protagonista assoluto è il presidente Antonio Percassi. Ripercorre tanti anni indietro, per raccontare tutto ci vorrebbe una serie a più puntate. L’Atalanta è sempre stata una squadra con valori morti forti, uno spogliatoio molto unito e determinante, come s’è sentito dal gesto di Djimsiti che aveva alzato la coppa insieme a De Roon e Toloi.
La Lazio pensa al campionato prima che l’Europa League, una partita alla volta. Non credo che inciderà, la partita di domenica è fine a se stessa.
Otto partite sono tante, c’è tempo per tutte per prendere l’ascensore in salita o in discesa. Noi abbiamo un piccolissimo vantaggio anche per le 5 in casa su 8. Anche se i fattore campo nel girone di ritorno non ha pesato.
Charles De Ketelaere in calo? Non c’è dietro proprio niente. Abbiamo avuto una serie di partite a cavallo dei due anni in cui lui ha avuto una congiuntura fantastica, non è pensabile avere sempre rendimento e condizione per tutta la stagione. Abbiamo patito acciacchi e cali di rendimento generalizzati, nel finale conta l’efficacia anche dei singoli. Anche Maldini si sta inserendo, si spera anche nell’apporto dalla panchina. La squadra fonda molto sulla capacità realizzativa e sulla pericolosità in attacco.
I quarti col Liverpool ad aprile 2024? Pronostico chiuso ma vincemmo ad Anfield. Ci diede la forza e la convinzione per vincere l’Europa League.
Distinguo i tifosi dall’aspetto mediatico. Allo stadio vedo grande entusiasmo, con l’Inter l’hanno riempito. Come nel Dna dell’Atalanta sono molto tosti e combattivi, sanno che i risultati vanno sudati come c’è scritto sul retrocollo della maglia.
Dele-Bashiru o Pedro tra le linee? Sono grandi giocatori, sono soluzioni di Baroni che ne ha diverse. Non so quale ci metterebbe più o meno in difficoltà: all’andata eravamo in difficoltà nel primo tempo, ma il secondo era stato alla grande. Sarà una bella partita.
Il ritorno di Ederson dalla squalifica è molto più importante del mio. Vedere la partita dalla tribuna non è mai piacevole, ma a volte è meglio”.