Il ricambio nella formazione titolare, stavolta, non può che essere minimo. Perché quello con la Roma è davvero un crocevia fondamentale per la stagione giunta sì agli sgoccioli, ma con la prima di sei tappe da completare prima del traguardo. I giallorossi, ora appaiati a quota 60 e in predicato di non staccarsi troppo, forse addirittura fino al recupero dell’Atalanta della ventinovesima ospitando la Fiorentina domenica 2 giugno, vanno tenuti dietro da subito per evitare brutte sorprese con le due finali di Coppa Italia ed Europa League contro la strana coppia Juventus-Bayer Leverkusen ad accavallarsi agli impegni di campionato (anche) di Lecce e contro il Torino

Rafael Toloi, questa la novità del sabato, a una rifinitura mattutina di distanza dal Sunday Night al sapore di spareggio-Champions, è tornato ad allenarsi col resto del gruppo per una buona metà del suo sudatissimo minutaggio pomeridiano al Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia. Per il trofeo nazionale, zero speranze per Holm e pochissime per Kolasinac, entrambi ancora sotto terapie. Titolare ovvio al centro dell’attacco è Gianluca Scamacca, squalificato per la finalissima anti bianconera, probabilmente con la sola variazione di Miranchuk per Lookman dal 1′ e la conferma invece di De Ketelaere, limitato all’ora di gioco effettivo giovedì sera nella semifinale di ritorno col Marsiglia.

Zero preoccupazioni, invece, per i giocatori a un cartellino dalla squalifica, perché la prossima giornata di serie A, la penultima anche se in realtà i nerazzurri come premesso avranno l’ulteriore chance casalinga coi viola, sarà sabato 18 a Lecce, non certo il Bernabeu come grado di difficoltà. Dietro, rispetto alla naturale combinazione Scalvini (subentrato in coppa)-Hien-Djimsiti l’alternativa Bonfanti non sembra percorribile al pari di De Roon, terzo di sinistra, poi di destra, quindi mediano contro l’OM e soprattutto reduce dall’ennesima fatica full time: in mezzo al campo il dosaggio dei minuti farebbe razionalmente preferire Ederson e Pasalic risparmiando anche Koopmeiners, insieme all’esterno Ruggeri, col ritorno alla formula Hateboer-Zappacosta sulle corsie come nel posticipo di lunedì a Salerno.

L’appuntamento è davvero troppo importante per stravolgere la squadra a suon di contro-turnover, al netto del solito rientro di Carnesecchi tra i pali per Musso. Di là, degli ex, Mancini e Cristante presenti, Spinazzola invece no. La differenza sostanziale è che alla Lupa non restano che tre partite di campionato per acciuffare l’ultimo posto per la Champions League, mentre la Dea davanti a sé ne ha esattamente il doppio di cui due assalti ad altrettanti trofei. Per la bacheca, certo, ma l’EL vale in sé la gloria della coppa dalle grandi orecchie. Quindi, o il buon Daniele De Rossi si mette a tifare per i rivali perché battano il Bayer Leverkusen il 22 maggio, oppure domenica sera deve rincasare col bottino pieno. In gas, però, non c’è lui ma il collega Gian Piero Gasperini. Insieme a lui e ai suoi ragazzi, tutto un popolo, unito da passione, tifo e sangue. 
Si.Fo.