“La Sampdoria sarà più difficile da affrontare rispetto alle ultime due avversarie in casa, la Lazio e il Napoli, proprio perché è dura da superare come avevamo visto nello 0-0 dell’andata. E per arrivare al traguardo serve la matematica alla fine, non i grandi numeri adesso”
. Chiamatelo l’incontentabile: a Gian Piero Gasperini mica bastano gli 83 gol in A, i 100 stagionali e le 8 vittorie di fila, tra i record della sua Atalanta aggiornati alla vigilia della dodicesima di ritorno. “A Cagliari, nel finale, abbiamo sofferto, forse perché pensavamo che in 11 contro 10 l’avremmo chiusa in discesa: è la dimostrazione di quanto il campionato sia diverso da quello che avevamo lasciato a marzo, la competizione è al massimo e con questo clima puoi piantarti all’improvviso”, sottolinea il mister nella conferenza stampa in solitario al Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia.
Dalla Sardegna Arena, comunque, più note positive che altro per il profeta nerazzurro: “Rispetto alla vittoria del giovedì prima col Napoli c’erano sei-sette elementi diversi dal calcio d’inizio, eppure attenzione, disciplina e organizzazione non ne hanno risentito – osserva Gasperini -. Ciò significa che esiste uno spirito di squadra che coinvolge anche chi gioca meno e i soprattutto i nuovi di gennaio come Sutalo e Tameze“. Destinati forse a rientrare nei ranghi a favore dei titolari Toloi (Palomino è squalificato, c’è Djimsiti) e Freuler, con la solita incognita del Papu Gomez assieme a Malinovskyi dietro Zapata o da suggeritore unico alle spalle anche di Ilicic, soltanto un’ora scarsa in 3 partite su 5 dalla ripresa in avanti: “Con la Samp e il Brescia martedì prossimo in casa c’è la possibilità di mettere fieno in cascina facendo risultato per avvicinarci al nostro obiettivo”, rimarca il Gasp.
All’orizzonte, visto che il quarto posto è blindato (15 punti su Roma e Napoli), il terzo a meno 1 dell’Inter e il secondo a meno 5 (prima della sfida di stasera a Lecce) dalla Lazio, con la Juventus a Torino a metà del guado questo sabato: forse Josip verrà tenuto in naftalina proprio per l’occasione più ghiotta e insieme la più ostica. “I numeri di adesso erano impensabili, ma c’è ancora molta strada da fare. Il campionato è molto più combattuto, per la frequenza delle partite così ravvicinate e per l’assenza di pubblico che toglie l’atmosfera. Non ci sono esiti scontati”. Infine, un plauso all’elemento-gruppo, la vera forza dell’Atalanta al di là dei singoli e dei primati: “Le grandissime squadre che vincono coppe e scudetti hanno margini di miglioramento, ma non vedo perché non dovremmo averne anche noi. Sto notando spirito e partecipazione da parte di tutti, anche di Tameze e Sutalo che domenica hanno fatto i titolari per la prima volta. Ne sono contento”. Seconda convocazione, dopo quella contro i campani, per il difensore-mediano brasiliano Rodrigo Guth, fuoriquota del 2000 campione d’Italia Primavera con Massimo Brambilla l’anno scorso.