Zingonia
– “Non è che davanti a un Lecce con qualche assenza noi siamo il Real Madrid. Io vedo un avversario veloce che non si limita a difendere, ben allenato e che ha dato filo da torcere all’Inter, anche se come coefficiente di difficoltà non è lo stesso”. La vigilia di Gian Piero Gasperini, dopo la settima battuta d’arresto col Bologna, è sul chi vive: “Sostituire Hateboer non è un problema, con lui abbiamo sei esterni di ruolo. Mi aspetto più continuità e dinamismo dall’attacco e da Scamacca, che sta bene e può giocare avendo smaltito prima del preventivato il suo infortunio”.
Il tecnico dell’Atalanta si sofferma su alti, bassi e difetti dei suoi: “Usciamo perdenti dagli episodi nei finali di gara. Sette sconfitte cominciano a essere troppe, anche se valutando prestazioni e occasioni noi ci siamo sempre, anzi ne creiamo sempre di più – osserva sconsolato -. Con Napoli e Inter c’è stata la prestazione, con Fiorentina, Lazio e Bologna lo stesso. A calcio non si vince ai punti, la classifica potrebbe essere diversa. E per i gol presi da palla inattiva cambieremo la disposizione: passare alle marcature a uomo porterebbe ad altri tipi di errore”.
Capitolo coperta corta: “Non credo nel mercato di gennaio, le squadre si fanno a luglio. Magari con un difensore e un centrocampista in più avremmo più equilibrio – rimarca Gasperini -. Deve valutare la società, per me siamo a posto così: per la difesa la scelta è tra un giocatore di prospettiva, un rinforzo immediato o uno pronto a tamponare le falle. De Roon lì è figlio della necessità, anche se Pasalic in mediana mi piace, sta dando grande prova di maturità”.
L’uomo in panchina sembra più preoccupato dell’attacco. “Un reparto in cui qualunque avversario ormai ha giocatori tecnici, veloci e freschi che entrano cambiando le partite. Noi, invece, abbiamo elementi che fanno bene singolarmente ma senza continuità. E Scamacca, che sta bene, deve essere più dinamico in generale. L’ultima di Lookman prima della Coppa d’Africa? La sua partenza mi preoccupa, per i numeri e la qualità che garantisce, è sempre stato molto efficace. Perdiamo un elemento importante in attacco, dove però c’è un certo numero di giocatori per sopperire. Altri giocatori possono essere misurati e trovare la continuità”.
In difesa e tra i pali, invece, è un Gasp tra scusanti e distinguo. “Scalvini ha vent’anni e ne finale può soffrire, Djimsiti ha giocato sempre e quindi può essere stanco. In porta c’è una situazione nota da maggio e irrisolta. Non è l’ideale, per domani devo pensarci. L’idea è dare più partite consecutive a Carnesecchi, anche per dare alla società l’opportunità delle valutazioni del caso”.
29 dicembre, tempo di bilanci: “Il quinto posto dello scorso campionato ha significato Europa League e lo sarebbe stato anche senza l’esclusione della Juventus: un grandissimo risultato. Ultimamente è mancata un po’ continuità di risultati”. Chiosa con tutti sull’attenti: “Lecce senza Pongracic, Banda, Almqvist, Dermaku e Sansone? Siamo fuori strada se crediamo sia una passeggiata. Non ha il coefficiente di difficoltà dell’Inter e del Napoli, ma la classifica è corta e il Lecce toglie punti un po’ a tutti. Ha un allenatore capace è bravo, è una squadra veloce che non si limita solo a difendersi. Una squadra impegnativa e di valore, se non sei al meglio non la superi. E poi c’è Piccoli, di cui ricordo soprattutto gol incredibili, determinanti e annullati: quest’anno col Milan, in maglia Atalanta contro l’Inter a San Siro. Un ragazzo cresciuto qui, ancora giovane, è ancora dell’Atalanta”.