“Con la Juve non è uno spareggio. Quello, semmai, sarà la finale di Coppa Italia… Domani possiamo prenderci reciprocamente le misure in vista della finale di Coppa Italia del 19 maggio: può essere una sfida utile anche per quello”.
Gian Piero Gasperini, nella conferenza stampa della vigilia al centro sportivo di Zingonia, non carica di eccessive aspettative e pressioni la sfida casalinga contro la Juventus.
“Si affrontano due compagini dalle ambizioni e dalle caratteristiche diverse. Per noi la terza Champions di fila sarebbe un traguardo fantastico, per loro il traguardo minimo. Per noi è difficile finire il campionato davanti alla Juve, secondo me con l’Inter ha qualcosa in più di tutte. Riuscirle a passare davanti è una delle cose che ci mancano. La qualificazione alla Champions per me è più importante della Coppa Italia, in termini economici, di prestigio e di blasone. Ma è anche vero che un trofeo è ciò che viene ricordato perché finisce in bacheca. La qualificazione alla Champions ha più valore”.
La Juventus per Gasp, due decenni in bianconero come giocatore delle giovanili e poi allenatore delle giovanili, senza mai arrivare in prima squadra, significa una finestra sul passato: “Ricordo la finale del campionato Allievi del 1975, con gol di Schincaglia. Nella Juve ho fatto vent’anni di settore giovanile tra campo e panchina. Se tiro fuori gli aneddoti, c’è da perderci del tempo… All’andata il 16 dicembre fu una partita equilibrata, con momenti pericolosi da una parte e dall’altra. Gollini ha parato il rigore e un paio di occasioni di Morata; il risultato fu giusto, quella sera incontrammo una squadra in salute. Da lì l’Atalanta è cresciuta molto migliorando le sue prestazioni”.
Chiosa sulle stelle juventine.
“Dybala l’ho anche allenato da ragazzino a Palermo, straordinario, un predestinato. Ronaldo centra sempre la porta, fa una valangata di gol. Calcisticamente non si discute. Avrei preferito che Paulo fosse rimasto fuori ancora una settimana o due… Cristiano Ronaldo non c’è? Un problema per la Juve, non per noi. Una squadra che ha elementi temibili, ma la nostra preparazione è mirata ad affrontare una squadra, non i singoli”, ha concluso Gasp.