O scudetto o niente, o comunque asticella da alzare. “Non mi rimane molto tempo per creare emozioni più grandi di quella vissuta vincendo l’Europa League. La sensazione è che non ci saranno altri rinnovi: a fine stagione decideremo se andare a scadenza o interrompere il rapporto”. Da Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta dichiaratamente a fine parentesi, altro che fulmini a ciel sereno: “Lookman? Ho sempre detto tutto davanti alla squadra, la società non è mai intervenuta sul tema del rigore. Non volevo offenderlo: avrei gradito che andasse lui da De Ketelaere a dirgli di tirare. Lavorando sulla rincorsa, col tiro potente che ha, potrebbe diventare il primo rigorista, un giorno. Io sono d’accordo con quello che ha fatto l’Udinese con Lucca, noi abbiamo sfiorato l’incidente in mondovisione. Il presidente non solo ci ha incoraggiati complimentandosi, ci ha anche concesso il premio qualificazione in Champions nonostante l’eliminazione”.
Gasperini tra Lookman, l’impossibile e il contratto: “Ho poco tempo”
“Mi aspetto il massimo come sempre. Mi aspetto di credere nell’impossibile. Da parte di tutti, in tredici partite, come abbiamo fatto sempre in tanti anni. Solo se ci credi veramente, puoi rendere possibile quello che non lo è. Scudetto o Champions? Se li si ritiene impossibili, sì. L’obiettivo è cercare di stupire.
L’altro ieri il presidente è venuto a complimentarsi con la squadra mettendo il premio come se avessimo superato il turno di Champions. Per l’impegno e la qualità del gioco col Bruges è stata una grande prestazione. Chiaramente ci aspettavamo di passarlo, ma negli episodi non siamo riusciti a trarli dalla nostra parte. Una qualificazione battagliata. Forse c’è casino mediatico, per noi lo è molto meno. Non c’è quella tensione di cui si parla, ce ne vorrebbe di più per credere nell’impossibile.
L’Empoli viene da una striscia di risultati difficili dopo essere stata anche in posizione molto buona, in tutte le partite che ho visto ho notato ottime prestazioni. Ha infortuni, ma è una buona squadra con un ottimo allenatore che si gioca la salvezza. All’andata ci siamo messi vicendevolmente in difficoltà.
Lookman ha avuto un impatto straordinario, riguardo tutto quello che è nato dopo intorno al rigore non voleva essere, la mia, una annotazione offensiva. Ieri con Lucca dell’Udinese abbiamo avuto un’idea di quello che abbiamo sfiorato in mondovisione, per fortuna i ragazzi l’hanno evitato. Io avrei gradito che un giocatore fosse come lui andasse da De Ketelaere a dirgli ‘buttala dentro’. Non è una cosa contro. Se lavora sulla rincorsa sui rigori, lui che calcia di potenza e precisione può diventare un rigorista, magari anche il primo. Senza quattro rigori sbagliati, fatevi i conti dove saremmo in Champions e in campionato. Ho quasi la sensazione che ci sia la volontà di descrivere l’Atalanta come qualcosa che va per aria. La realtà per me è un po’ diversa.
Io parlo sempre di fronte a tutta la squadra, l’argomento non ha mai sfiorato la società. Se s’è sentito offeso, io non volevo offenderlo. A me è piaciuto moltissimo quello che ha fatto l’Udinese su un rigore segnato. Lookman ha fatto la prima partitella alla vigilia, prima di domenica scorsa avvertiva fastidio a calciare col destro e fino a martedì l’ha evitato. E’ entrato in modo straordinario. Che il suo gesto fosse generoso posso ammetterlo.
“L’Inter è 4 punti avanti, secondi non siamo mai arrivati, e ne abbiamo 5 i vantaggio sulle quinte. Non mi guardo mai dietro. Psicologicamente la reazione è più facile, atleticamente siamo più in difficoltà. Mi stanco io a guardarli da tante partite giocano. Abbiamo giocato tantissimo, partite tiratissime, con un rendimento tiratissimo da metà ottobre fino a dicembre, dove i tre davanti ci hanno trascinato dandoci un valore aggiunto notevole.
Le prestazioni ci sono state, nell’anno nuovo è mancata un po’ di prolificità. E’ sempre stato il mio credo: fisiologicamente con gli infortuni prima di Retegui e poi di Lookman. C’è chi pensa di rinforzare la difesa, ma in attacco non c’è più un Muriel che ce ne faceva vincere uscendo dalla panchina. L’impegno e la dedizione sono sempre stati straordinari. Ci sono stati anche episodi di gol annullati e di rigori presi, spesso il risultato condiziona i giudizi.
Stimo D’Aversa come tanti allenatori, in serie A ce ne sono. E’ in difficoltà di risultati, ma è sempre stato bravo ovunque abbia allenato.
La gente ha la testa per ragionare e non c’è bisogno di ricordarle che di scontato non c’è niente. A maggio dell’anno scorso avevamo vissuto un’emozione enorme. La Champions vuol dire tanti soldi ed è un traguardo fantastico, ma non normale e scontato. Ho poco tempo per raggiungere l’impossibile, forse è l’ultima cosa che faccio.
Sugli l’esterni è l’unico reparto con cinque giocatori per due ruolo. Ruggeri ha avuto ultimamente un po’ di problemini, ma a parte Palestra hanno sempre giocato tutti lo stesso numero di partite anche se Cuadrado ha iniziato a mettere minuti dopo.
Non ho visto molto le altre italiane in Europa. Le coppe significano maggiori difficoltà di recupero e più possibilità di infortuni. Noi ci siamo sempre adattati bene.
L’intelligenza artificiale del Quotidiano Nazionale dice he vinceremo lo scudetto nel 2033? Non ci sarò. C’è un inizio e una fine per tutte le cose, non ci saranno rinnovi o continuità. A fine stagione vedremo se sarà il caso di andare a scadenza o di chiudere prima.
Giocare tante partite, per De Ketelaere come per altri, depaupera un po’ la forza. Io ho sempre reclamato la necessità di avere più giocatori offensivi possibile. Bisogna avere brillantezza e adrenalina. E’ un periodo in cui i dettagli ci hanno tolto i risultati. Siamo passati dall’1-2 all0 0-3 in casa al ritorno col Brugge, all’andata avevamo preso un gol all’ultimo su quel rigore e l’abbiamo preso subito in casa. All’andata, con l’Empoli, avevamo avuto la forza di vincere una partita in cui eravamo stato raggiunti su rigore sul due a due. Adesso gli allenamenti con un solo impegno settimanale è diverso”.