L’Atalanta è stanca, sta pagando il conto delle nazionali e degli allenamenti saltati.
È netta l’analisi di Gian Piero Gasperini nel dopo gara contro il Verona
“Siamo stati la vera Atalanta fino al rigore, poi ci siamo disuniti. Il Verona prima non era mai entrato in area: un po’ di stanchezza l’abbiamo pagata. Siamo stati meno brillanti. Stiamo pagando le partite di Champions ma incidono anche le convocazioni dei nazionali. Abbiamo lasciato dei giocatori e ne abbiamo ritrovati altri. Nel primo tempo abbiamo avuto tante opportunità, fino al loro rigore è stata un’altra partita. La squadra ha fatto un’ottima gara fino al rigore, il Verona aveva fatto molto poco. Abbiamo sciupato tante situazioni senza concretizzare ,stranamente. Ma in attacco c’era stanchezza, anche dovuto all’impegna di Liverpool. Anche il Covid ci ha penalizzati questa settimana.
Miranchuk e Malinovskyi ce li ha negati il Covid, Pasalic il recente infortunio: difficile dire chi sarà recuperabile. Come alternative ne abbiamo sicuramente patito. Sono entrati Muriel, Lammers e Diallo, ma non c’è stata la svolta: la cosa strana è non aver segnato nelle ultime due giornate di campionato: non è mancato l’aspetto montale, piuttosto freschezza e lucidità in attacco nonostante si sia creato molto”.
Gasperini rende merito al Verona dell’allievo Juric.
Ma fa notare: “Con il Verona è difficile giocare, ma nonostante questo nel primo tempo e oltre avevamo fatto bene. Fino al rigore, poi dopo siamo calati anche di fiducia. Il Verona poi ha legittimato col contropiede il risultato. E’ una partita dai due volti. Zapata? Non è in una condizione ottimale, e qui mi riallaccio alle condizioni post-nazionali. Di solito lo ritroviamo diverso. Può succedere, peccato. Duvan ci ha dato tante soddisfazioni, appena starà meglio tornerà ad essere un giocatore importante. Papu ed Ilicic avevamo un po’ meno lucidità, anche loro per la fatica. Nel primo tempo abbiamo avuto tante opportunità, fino al loro rigore è stata un’altra partita. Gollini? Dobbiamo ancora valutare come sta”.
Fabrizio Carcano