“Zaniolo ha fatto la prima, vera prestazione molto buona. La conferma che bastano poco più di venti minuti per essere determinanti. Lui lo è stato come tutta la panchina: da Samardzic, non un attaccante ma decisivo se entra in area, tira e passa, a Cuadrado, fino a Zappacosta che è entrato e ha segnato anche lui. Il Monza era pieno di energia, in grande condizione: difficile da superare”
. Gian Piero Gasperini, a bocce ferme, ammette che senza i cambi la sua Atalanta avrebbe quantomeno rischiato: “Non è che abbiamo subìto poi tante occasioni, però nel primo tempo faticavamo, perché non riuscivamo a trovare la continuità necessaria e la pericolosità in attacco. Ma le partite durano due tempi, novanta minuti, e alla fine il due a zero ci sta tutto. Abbiamo alternative davanti, quindi abbiamo allargato la rosa. E dopo aver ritrovato Kossounou c’è Brescianini da recuperare”.
Il tecnico dei bergamaschi, casomai, ha da ridire sulla gestione arbitrale, specie in tema di cartellini e dintorno: “Per me chi arriva prima sul pallone non fa mai fallo: quello che è in ritardo secondo me non deve lamentarsi. Invece chi arriva tardi mette davanti il piede e si fa venire addosso l’avversario. Sono contrasti, non falli, eppure le ammonizioni fioccano e si rischia sempre di rimanere in dieci”.
Ancora, sul tour de force sui due fronti: “A Napoli, all’undicesima di campionato, per me non è decisiva né una sfida per i titolo. Loro hanno sei punti di vantaggio e stanno facendo grandi cose, noi arriviamo con un bel filotto alle spalle, ma tre giorni dopo andremo a Stoccarda in Champions. Per me l’Atalanta oggi non è da scudetto. Chiuderemo con l’Udinese prima della prossima sosta: l’obiettivo è rendere più importante la partita successiva restando dentro più competizioni possibili. Come sempre. La scorsa stagione è arrivato il premio dell’Europa League. Il problema non è giocare ogni 3-4 giorni, casomai lo sono gli infortuni anche se stiamo recuperando tutti”.
A fine partita, in sala conferenze, anche Davide Zappacosta, autore del bis: “Siamo contenti se chi entra dà la scossa, questa era una di quelle partite che noi storicamente soffriamo”, esulta il laterale di Sora. “L’importante era vincere, al di là della costante di provare a imporre il nostro gioco. Magari a volte manca un po’ di velocità, non sempre gli avversari concedono spazi, anzi li chiudono come ha fatto il Monza per buona parte dell’incontro”, aggiunge il trentaduenne che nel festeggiare il 2-0 ha mimato la gravidanza della moglie. “Contro il Napoli, domenica, possiamo giocarcela alla pari – chiude -. Il mister può contare su tanti giocatori e chi entra può provare sempre a fare la differenze. Per Samardzic e Zaniolo sono felice, si meritano serate così. Lazar s’è calato subito nella mentalità dell’Atalanta. Ci diamo una mano tutti anche quando esprimiamo meno qualità del solito: lui comunque ne ha tanta”.