“Non c’entra tanto l’arbitro
(Gianluca Manganiello, NdR), avevano colpito Toloi alla schiena ed era un po’ che stava andando avanti questo andazzo dei falli. Ho invitato il quarto uomo (Fabio Massimi, NdR), che mi ha provocato guardandomi per quattro minuti, di guardare il campo invece di fissare me. Ha richiamato il direttore di gara ed ecco il secondo giallo. Non era il protagonista e così ha trovato il modo di diventarlo”. Gian Piero Gasperini non risparmia una frecciata alla squadra arbitrale, che non gli impedisce comunque di gioire per il settimo successo di fila in campionato a Parma: “In estate in amichevole non eravamo in condizione pagando dazio pesantemente (vedi crociato di Scamacca, 4 agosto, NdR), stavolta è stata una di quelle prestazioni di cui andare molto soddisfatti contro una squadra pericolosa specie in attacco. La giocata a inizio secondo tempo poteva creare problemi – spiega a bocce ferme il tecnico dell’Atalanta -. Noi abbiamo fatto tutto bene tranne difendere in quell’occasione e la chiusura della partita nel primo tempo, dove potevamo segnare di più. Erano pericolose soprattutto le palle in profondità su cui si questi quattro attaccanti si buttano sempre”.
Si resta molto, molto in alto: “E il nostro unico pensiero è rimanerci il più possibile, non lo scudetto che lasciamo nominare agli altri. Ovviamente stiamo portando avanti una striscia molto importante e il gioco ci conforta. Il primo tempo è stato ottimo, abbiamo creato tanto, mentre il gol dell’uno a due ha regalato energia e spinta al Parma, ma poi siamo tornati ad avere il gioco in mano. A forza di creare prima o poi segniamo sempre”, continua l’allenatore nerazzurro.
“Non ho voglia di fare paragoni con le precedenti edizioni della mia Atalanta perché sono completamente diverse. La gente pensa subito all’epoca di Ilicic, Gomez, Zapata e Muriel: l’edizione scorsa, però, senza fissarsi obiettivi alla fine ha vinto l’Europa League. Vale lo stesso discorso per il titolo, per il quale non abbiamo mai lottato”, l’altro puntino sulle i del mister. Ancora, sui singoli: “Ederson è diverso dal fantastico Freuler, uno di quelli che ringrazierò sempre per quello che ci ha dato: arrivato da giocatore offensivo è diventato completo aggiungendoci l’interdizione. Attacca bene gli spazi e li difende. Del resto, contro quattro attaccanti o si abbassa un esterno o deve farlo un centrocampista. Pasalic fa cose straordinarie da tempo e Samardzic prima di superarlo ce ne dovrà mettere. Sulle scelte vale il campo”. Infine, sul turno di Champions martedì a Berna: “Vincere significherebbe praticamente la certezza di finire quantomeno nelle 24 che rimangono nella competizione, ma attenzione al sintetico dello Young Boys, perché campo e squadra hanno messo in difficoltà l’Inter”.
Voci dallo spogliatoio: Scalvini, Retegui, Ederson
Tra DAZN e Sky Sport, dalle voci di spogliatoio si leva alto l’hurrah di Giorgio Scalvini dopo 174 giorni a mordere il freno: “Sono molto felice del rientro, sono stati mesi molto lunghi e molto duri e non vedevo l’ora di tornare. Una bellissima emozione, quasi un secondo esordio, che s’è trasformata in adrenalina. Ora bisogna continuare a lavorare duro e giocare – le parole del braccetto palazzolese -. Da un mese mi alleno in gruppo e ho potuto constatare che il livello complessivo è molto alto, qualcosa che si vede immediatamente per l’intensità, un nostro punto forte storico, e per la capacità di creare azioni a getto continuo davanti, mentre la difesa è estremamente solida”.
Mateo Retegui, alla dodicesima gioia di campionato, si prenota anche fuori confine: “Continuare a segnare è importantissimo per la fiducia, specialmente se sei una punta. Il primo tempo è stato migliore, ho avuto anche un altro paio di chances – il parere del centravanti azzurro -. Il gol in Champions arriverà: sono tranquillo perché sento la fiducia del mister, della squadra e dei tifosi a cui dedico la vittoria. Giochiamo un gran calcio con tante occasioni davanti alla porta. Gasperini è uno dei migliori al mondo e lo ha dimostrato con la vittoria dell’Europa League: peccato per l’espulsione, vogliamo sempre averlo vicino”.
Dulcis in fundo, il migliore, Ederson dos Santos: “Siamo lì e vogliamo provare a vincerle tutte. Stiamo giocando alla grande, altrimenti non avrei fatto gol anch’io, e dobbiamo solo continuare così anche in Champions League. Per Berna sono squalificato, tocca ai compagni. Retegui? Spero che segni ancora di più e che non smetta mai…”.