Torino – “Tornare finalmente vittoriosi da Torino con la Juventus ci dà grandi soddisfazioni, ma è dall’inizio della stagione che stiamo marciando”. Gian Piero Gasperini, a bocce ferme, sembra quasi rispedire al mittente l’idea che il bottino corsaro all’Allianz Stadium coincida con la svolta autunnale: “S’è trattato di un confronto molto aperto e molto dispendioso fisicamente. La differenza non da poco rispetto a qualche tempo fa è che adesso abbiamo tutti i difensori a disposizione, dopo aver avuto fuori contemporaneamente Toloi, Palomino e Djimsiti e poi anche Demiral nel secondo tempo a Manchester. Adesso invece posso permettermi di far partire José da riserva facendolo entrare alla bisogna”, osserva l’allenatore dell’Atalanta.
“Abbiamo sempre guardato davanti a noi, senza porci dei traguardi anche perché non ce n’è bisogno. Stasera è un risultato storico e insieme uno step come quelli contro il Napoli, il Milan e la Roma negli anni passati che ci hanno sempre consentito di restare il più in alto possibile – l’opinione dell’uomo in panchina sul significato dell’impresa -. La reazione bianconera nella ripresa è stata veemente, però abbiamo retto bene coi nostri difensori. Impedire agli avversari di sviluppare bene il loro gioco è la base. Un successo che serviva a tutto l’ambiente: per alzare il livello tattico, tecnico, fisico e atletico la cosa più importante è la testa. L’Atalanta ha una testa sola che ragiona”.
Sulla partita, poche e sentite parole dal tecnico dal dna bianconero: “Abbiamo giocato molto bene soprattutto nel primo tempo, dove abbiamo avuto anche le occasioni migliori. Sfide come questa sono necessariamente e inevitabilmente molto tirate, quindi essercela giocata alla pari portando via tre punti preziosissimi è un valore aggiunto. Sono estremamente soddisfatto di come la squadra ha affrontato la partita”. Sul match winner: “Duvan Zapata merita un solo aggettivo, grandissimo. Per intensità, applicazione, personalità, maturità, qualità delle giocate e dei gol: un giocatore in continua evoluzione, che ha una condizione straripante e anche tecnica. Vale per tutti gli altri: si cresce anche a trent’anni”.
Riguardo ai giocatori ancora da recuperare, il Gasp invita alla cautela: “Gosens è sulla via della guarigione, ma è rimasto a lavorare a Zingonia perché non era pronto per giocare. Ha avvertito qualche difficoltà nel calciare nell’ultima sessione: il suo infortunio muscolare è stato pesante. Domenica deve fare accertamenti, ma sicuramente deve rallentare un po’ sulla tabella di marcia: speravamo di averlo in panchina già in Champions o martedì prossimo col Venezia, comunque abbiamo recuperato quasi tutti”.
Simone Fornoni