“De Ketelaere, Ruggeri e Scalvini non hanno infortuni particolarmente seri, c’è chi torna già a Udine e chi verrà pronto per la pausa. Ma abbiamo risorse per sopperire e ci sono cinque cambi: siamo pur sempre in undici, ma con la gestione della panchina si gioca in sedici“
. Il triplice argomento infermeria-turnover-sostituzioni risolto in una battuta e mezza da Gian Piero Gasperini alla vigilia dello Sturm Graz, l’ospite della rimonta sul 2-2 dell’andata: “Nessuno ha bisogno di rifiatare, anche se è la prima volta che ci troviamo in emergenza. Sappiamo di avere la chance di chiudere la qualificazione con un anticipo mai visto a casa nostra: il fattore campo era stato determinante anche all’andata per spingere una squadra giovane, rapida e tecnica davanti, che mi ha fatto un’ottima impressione e merita il massimo rispetto”, la premessa del tecnico dell’Atalanta, prima in classifica con +3 sullo Sporting e gli stessi stiriani (7 a 4, polacchi a 1).
“Se riuscissimo a evitare errori e distrazioni, alzeremmo di parecchio il nostro livello, ma dobbiamo anche accettarci per quello che siamo – la filosofia gasperiniana sull’altalena di risultati sul fronte interno -. Ovvero una squadra in crescita per gioco e mentalità rispetto all’inizio della stagione: un aspetto che ci fa ben sperare”. “Lo Sturm Graz mi ha fatto un’ottima impressione: giovane, con grande entusiasmo e capace anche dal punto di vista tecnico – rimarca il mister -. Per batterlo bisogna prestare la massima attenzione e rimanere concentrati. La formazione in campo deve dare le massime garanzie perché bisogna sempre affrontare le partite al meglio: in qualche reparto siamo più contati, ma abbiamo risorse per sopperire alle assenze”.
Il Gasp ha i suoi cavalli di battaglia da difendere. In primis, le sostituzioni. “I 5 cambi hanno cambiato la gestione delle partite, perché si gioca in sedici quando prima si faceva in quattordici. Si fanno entrare i giocatori ritenuti, perché freschi, in grado di dare un valore aggiunto: non per questo quelli che escono lo fanno per demerito. Nei ruoli d’attacco i giocatori vengono cambiati più di frequente perché la freschezza serve ed è lì che possono cambiare le partite: è un giochino che può funzionare bene o meno bene, nessuno ha la sfera di cristallo per sapere quello che potrà succedere”.
Ancora, sull’andamento del raggruppamento: “La classifica del girone rispetta le gare d’andata, nessuna partita è stata scontata. Anche il Rakow ha proposto le sue difficoltà e nonostante l’ottima partita a Lisbona ricordo la sofferenza nel secondo tempo. Lo stesso Sturm era andato in vantaggio e l’abbiamo dovuto inseguire e rimontare per poi esserne ripresi – osserva Gasperini -. Giocare le coppe comporta l’onere di un calendario dalle partite ravvicinate: abbiamo pagato a Roma con la Lazio il dover giocare domenica alle tre del pomeriggio ma perché faceva ancora caldo, trenta gradi. Il piccolo vantaggio è poter riposare meglio la sera perché giochiamo in casa”.
“Due settimane fa lo Sturm arrivava da una serie positiva, che stavolta abbia perso anche la testa in campionato non gli toglie nulla – chiosa l’allenatore atalantino -. Ha valori tecnici e di rapidità in attacco, ne abbiamo molto rispetto. Una squadra che mi piace, ma per noi c’è la possibilità forte di centrare un risultato che ci qualifichi”.
A fianco di Gasperini è intervenuto in conferenza stampa Davide Zappacosta. “Abbiamo analizzato gli errori dell’andata per non ripeterli. Ogni partita è decisiva, l’affronteremo con la giusta mentalità e la giusta voglia di conquistare i 3 punti – la sua riflessione -. La rabbia per la mancata vittoria dell’andata è stata smaltita già il giorno dopo. Sono cose che ci portiamo dietro per non ripetere gli stessi errori: sappiamo quanto abbiamo faticato l’anno scorso per riconquistare l’Europa ed è un pensiero costante che ci guida. Ora dobbiamo affrontarla nel modo giusto perché è giusto che ci si tolgano delle soddisfazioni”.
“In tutti i ruoli ci sono giocatori che se la giocano. E’ un bene per la squadra, una spinta, una motivazione per migliorarsi. Cerco sempre di fare qualcosina in più per aiutare la squadra, non mi sento mai soddisfatto di me stesso – sottolinea il laterale di Sora riguardo al reparto esterni, comprensivo di Hateboer, Holm, Zortea, Bakker e l’infortunato di turno Ruggeri -. Cerco sempre di essere determinante, mentalmente sono sereno e concentrato sull’Atalanta. Un’eventuale convocazione in Nazionale passa dal lavoro fatto nel club e col club, ma non ho altri pensieri che l’Atalanta. Giocare in Europa ti dà l’opportunità di crescere confrontandoti con un calcio diverso dal tuo. Più partite si giocano, più si migliora di fronte a diversi tipi di squadre”.