Zingonia

“Un test per misurare le nostre ambizioni, anche se sarà molto più probante e significativa la seconda sosta, quella prima dei Mondiali. 8 partite oltre a queste prime 7 daranno già risposte”. Gian Piero Gasperini presenta così la sfida della sua Atalanta in casa della Roma: “Nell’immediato da scudetto vedo il Napoli e le due milanesi, ma i giallorossi hanno un organico molto forte in tutti i reparti. E Mourinho, grande allenatore al passo coi tempi tanto da aver adottato la difesa a tre che non era nelle sue corde, ha risvegliato l’entusiasmo in una piazza che storicamente vive di quello”. Infine, sulla formazione: “Muriel con me ha sempre giocato quasi tutte le partite, saltandone 11 in campionato la scorsa stagione per via degli infortuni. Il resto sono chiacchiere. Possiamo giocare con Pasalic falso nueve per non dare riferimenti a Smalling, o anche con Luis e Hojlund: Rasmus deve migliorare nel gioco aereo e negli smarcamenti, per giocare a due basta organizzarsi, non esistono incompatibilità.

GASPERINI E IL PRIMATO. “Essere primi dopo 6 giornate è merito di come i ragazzi hanno interpretato l’inizio del campionato. Tutte le squadre si sono rafforzate, anche il Lecce, la Salernitana e il Monza. Un campionato ancora da decifrare. Siamo lì, ma con grande umiltà: con la Roma è un test prima della pausa, in occasione di quella per i Mondiali le idee saranno più chiare”.

GASPERINI E LA ROMA. “Conteranno molto la qualità tecnica e l’impatto fisico. Rispetto alla scorsa stagione entrambe le squadre sono cambiate: loro hanno preso Dybala, che ha aggiunto una qualità straordinaria a una squadra molto fisica. Nel doppio scontro dell’anno scorso c’erano stati tanti episodi particolari, ma noi siamo molto diversi e abbiamo bisogno di inserire i nuovi”.

GASPERINI E I TORMENTONI. Boga sta bene, quello di martedì era un falso allarme. Io ragiono sulle prestazioni. C’è sempre qualcuno che non gioca. Dipende da lui come dagli altri: se le prestazioni sono adeguate alle esigenze della squadra, tutti possono avere più spazio. Se ne leggono tante e preferirei che si parlasse di chi gioca e delle prestazioni. Su Muriel ho sentito tante cose: i numeri dicono che l’anno scorso ha fatto 27 partite su 38 perché infortunato, tutto il resto sono storie”.

LE PANCHINE DEI FIGLI DEL GASP. “Sono molto felice per Palladino a Monza, lo conosco da quando la Juventus mi mandò a vederlo diciassettenne a Benevento quando faceva il tornante di destra: se passa dalla Primavera alla prima squadra deve aver dimostrato le sue doti ai dirigenti, e anche per il rientro di Thiago Motta. Lui ha una conoscenza fantastica del gioco del calcio. Anche Raffaele lo conosceva: molti miei giocatori hanno avuto e hanno questa caratteristica, secondo me fondamentale. Da giocatori, nel 2008-2009, mi hanno dato grandissime soddisfazioni”.

GASPERINI E IL VAR. “Gli arbitri devono andare in tv a spiegare le varie situazioni, errori compresi. Figli della velocità con cui devono decidere: serve la certezza del regolamento, facciamo tutti fatica a capire se c’è troppa interpretazione o se il regolamento è così. Per fortuna quest’anno gli episodi non ci hanno toccato, se non a Genova. Da parte del pubblico vedo proteste perché le situazioni non sono chiare”.

GASPERINI, L’INFERMERIA E LA SUPERSFIDA. “I tre infortunati Djimsiti, Zapata e Zappacosta speriamo di riaverli dopo la sosta. Zortea ha un problema all’anca, pensiamo di recuperarlo la prossima settimana. L’Atalanta non ha subito gol in trasferta e la Roma in casa? Allora finisce zero a zero… Mancini, Ibanez, Spinazzola e Cristante stanno facendo benissimo da anni. Hanno vissuto tutti momenti belli da noi, anche se Ibanez era acerbo e giocava molto poco: l’idea era di darlo in prestito per riprendercelo, poi l’ha preso la Roma e ha confermato i suoi mezzi”.

GASPERINI E IL MERCATO IN AUTUNNO. “La sosta arriva nel momento giusto. Sette partite sono già un buon numero. Quella interessante sarà quella dei Mondiali, le successive otto partite saranno molto significative: dal campionato avremo già delle risposte. I 40 giorni di sosta la rendono simile a quella estiva: magari anticipassero lì il mercato anziché trascinarlo fino a gennaio, con la possibilità di cambiare anche gli allenatori (ride, ndr).