Marsiglia
– “Favoriti? Conta poco. Certo, aver eliminato il Liverpool che era la grande favorita dell’Europa League ci rende più credibili. L’ambizione è fare bene subito, perché il risultato dell’andata determina l’andamento del ritorno”. L’ipse dixit della vigilia di Gian Piero Gasperini introduce la giusta dose di tensione e di pretattica alla semifinale-1 al Velodrome: “Anche stavolta abbiamo portato tanti tifosi in uno stadio fantastico dopo averlo fatto ad Anfield. Dietro di noi c’è una passione incredibile”, la premessa del mister dalla pancia dello stadio.
“La partita di giovedì sera, fino a ora, è la più importante della stagione: richiede coraggio e qualità. In questo momento la priorità per noi, che siamo comunque in gioco su tre fronti, è proprio questa competizione”, ha rimarcato il tecnico nerazzurro. “La nostra stagione è straordinaria e abbiamo meritato di giocarci la semifinale come lo merita il Marsiglia, per entrambe la considerazione e l’attenzione sono giuste. Mi auguro di far meglio della semifinale di andata di Coppa Italia a Firenze: l’ambizione è iniziare bene da subito”.
Ancora, sugli avversari di turno: “Il Marsiglia è una squadra importante, nonostante sia già al terzo allenatore. Gasset ha dato identità, ha fatto un ottimo lavoro. Tra noi addetti ai lavori, poi, i complimenti sono d’obbligo”, sorride il Gasp. Sulla formazione e le defezioni, c’è un allenatore più abbottonato: “In porta gioca Musso, Bakker non è partito per un attacco influenzale stamattina, Scalvini è al cento per cento avendo giocato anche domenica con l’Empoli – chiude -. Ruolo per ruolo ci sono situazioni abbastanza consolidate. I convocati sono tutti disponibili per giocare. Le voci di mercato? Non è il caso di parlarne, siamo in una bella situazione”.
A fianco di Gasperini ha introdotto la gara anche Mario Pasalic, vicino ad acciuffare il record di gol in serie A per un croato prendendo la rincorsa dai suoi 48 a fronte dei 49 di Ivan Perisic: “Gli obiettivi individuali sono figli dei risultati di tutta la squadra, ma non è che ci pensi continuamente. Quello che conta è raggiungere una finale europea dopo esserci riusciti per la terza volta in Coppa Italia. Peccato per quelle due sconfitte”.
“Una finale europea è un traguardo storico cui teniamo tutti tantissimo. Siamo abituati a giocare in stadi così importanti, dove bisogna sapersi isolare: conta giocare undici contro undici – ha spiegato il centrocampista -. Siamo una squadra nel vero senso della parola, difendiamo e attacchiamo tutti, sappiamo cosa fare e arriviamo alle sfide preparati molto bene. Io ne ho fatte tante di notti a sensazioni, anche i Mondiali con la Croazia. Sicuramente questa è una delle più importanti da quando sono a Bergamo”. Infine, sull’arretramento in mediana e il pubblico: “Cambiare ruolo aiuta ad adattarsi, io sono più bravo rispetto agli inizi in nerazzurro”. Infine, sui 2.779 tifosi atalantini attesi al Velodrome: “Siamo orgogliosi e felici, speriamo di farli sorridere”.