Zingonia

“Grazie al tifoso Diego per la statuina”. Un Gian Piero Gasperini in carne e ossa si confronta con la sua miniatura in resina, figlia di un artigiano pugliese ma a grandezza Presepe di San Gregorio Armeno: “A Napoli di superstizione ne sanno qualcosa. Finora nessun centravanti avversario ci ha segnato. Se la tradizione regge anche con Osimhen, tanto meglio”. L’uomo in panchina, tornando a misure da campo, ha pronta la ricetta per parare la strada alla capoclassica: Liverpool ci ha detto che non è imbattibile, ma noi non siamo i Reds. Dovremo limitare la qualità della squadra di Spalletti senza concedere spazi in velocità all’intero parco attaccanti, da Raspadori a Politano passando per Lozano e Kvaratskhelia – la premessa della vigilia -. Il georgiano è un merito della società e di Giuntoli che sono andati a prenderlo in un campionato non di primo livello: un giocatore straordinario, la conferma vivente che le idee valgono più dei soldi”.

SECONDA CONTRO PRIMA. “Io dormo tranquillo, casomai mi agito prima della partita. La classifica è molto buona, i risultati lo stesso, le prestazioni sono sempre meglio. Certo in estate quasi nessuno si sarebbe immaginato un’Atalanta seconda – prosegue il Gasp -. Per quanto ha fatto vedere il valore del Napoli è risultato ancora più alto in Champions League. La difficoltà del girone era altissima. Ha proposto gli stessi criteri e la stessa qualità del campionato: dobbiamo fare qualcosa di notevole per ottenere il risultato”.

GASPERINI SFIDA IL NAPOLI. “Quest’anno siamo più teneri nei contrasti, nel recupero della palla e nell’andare a prendere l’avversario. Domani dipenderà molto da quanto riusciremo a limitare la loro qualità di gioco per poi proporre il nostro. Il Napoli ha un gioco corale, fa molti gol e molto belli, ha giocatori nuovi che da subito hanno dato ulteriori impulsi alla squadra. La sfida ha tante chiavi di lettura, dentro una partita ne nascono tante. La contrapposizione difensiva è fondamentale, altrimenti se non recuperi palla giocano solo gli altri. Contro il Napoli devi mettere in campo tutto, tecnicamente e tatticamente”.

LA BUONA NOVELLA. L’allenatore nerazzurro ha news in chiaroscuro dall’infermeria: De Roon si allena in gruppo nella rifinitura e sembra guarito, c’è sempre un po’ di preoccupazione ma è convocato e potrebbe giocare anche dall’inizio. Muriel invece ha un problema più tendineo che muscolare, peccato perché era in grande condizione: riprenderà dopo la sosta. Ma non dimentichiamoci che anche Zapata è stato fermo sei giornate: non s’è ancora sbloccato, è in ballottaggio con Hojlund che è promettente per la frequenza dei passi nonostante la statura e per la potenza, anche se Lookman si presterebbe anche da falso nueve a non dare punti di riferimenti ai difensori avversari, favoriti quando ne hanno. Due gol soli fra tre centravanti? Povero Duvan, non ha quasi mai giocato… Ma la marcatura non è figlia solo della prestazione del singolo, bensì del gioco dei compagni”.

GASPERINI SENZA EUROPA. “Senza coppe abbiamo più tempo per prepararci e rivedere le situazioni negative, migliorare gli aspetti tecnici come i passaggi e il controllo in cui siamo più carenti. Ma chi è in Europa ha più possibilità di crescere: contro i più forti si migliora, io preferirei esserci -. Il caso del Napoli, già forte di suo, è evidente. Eppure ha fatto addirittura meglio in Champions che in serie A, proprio a livello qualitativo. Non prendere gol domani significherebbe avere almeno un risultato certo e sarebbe anche un’anomalia per i più forti. Dicono che chi prende meno gol sia la naturale capolista, invece in Italia è quella che ne fa di più”.
Effe