Bergamo
– “Siamo un po’ corti dietro, c’è Toloi infortunato. Ma magari facciamo il miracolo recuperando Kolasinac…”. Alla vigilia del Marsiglia, “a 90 o 120 minuti dalla finale di Europa League e non conta se gli avversari hanno saltato la partita di campionato (a Reims, da recuperare il 15 maggio, NdR)”, Gian Piero Gasperini inaugura la pretattica col sorriso, occhieggiando al bosniaco che gli è a fianco: “Chiedete al mister se sarà in campo o no, io so solo che con lo staff sto lavorando per recuperare in fretta e che sono pronto a dare il meglio in campo”, la risatina di rintocco del braccetto mancino, lesionatosi il bicipite femorale sinistro per anticipare di testa Sarr al quarto d’ora a campi invertiti.
“L’atmosfera all’andata ha contato eccome. La conosco bene. Come conosco benissimo Aubameyang: all’Arsenal ho condiviso con lui l’unica finale europea in carriera, è fortissimo ma abbiamo difeso bene su tutto l’OM all’andata – prosegue l’ex di turno, sconfitto 5 anni fa nel derby londinese dal Chelsea all’atto conclusivo della stessa competizione -. Noi abbiamo Scamacca che sta raccogliendo i frutti di un duro lavoro dopo un approccio difficoltoso: anche se segna spesso, per la squadra è più importante il lavoro difensivo e collettivo che è in grado di garantire”.
“La difficoltà della partita risiede nell’assoluto valore dell’Olympique. Il confronto dell’andata c’è stato molto utile: serve una prestazione importante per raggiungere il traguardo, tenendo conto dei punti di forza degli avversari come di quelli deboli – spiega il tecnico dalla pancia del Gewiss Stadium -. Siamo consapevoli di vivere una settimana molto importante, tra giovedì, la Roma domenica per il quinto posto e la finale di Coppa Italia con la Juventus mercoledì prossimo, ma in questo momento la concentrazione è riservata a questo secondo tempo coi francesi”.
Il moto d’orgoglio del mister non si fa attendere, a mo’ di breccia nel muro delle dichiarazioni abbottonate (“Ci teniamo sempre due o tre soluzioni di riserva, anche tattiche, fino all’ultimo allenamenti”): “A Bergamo si vive l’attesa di un momento straordinario, una spinta e una carica in più: una valida ragione per presentarsi al meglio all’appuntamento. Il supporto della nostra tifoseria è sempre stato molto caldo, nonostante i numeri non siano da grande piazza. La cosa positiva è che lo stadio si sta completando e che quindi potremo rigiocare in futuro sfide con questa splendida cornice – continua -. Il nostro percorso straordinario è la dimostrazione che un ambiente piccolo, con numeri ridotti e contenuti, può creare una realtà in grado di rappresentare un territorio togliendosi delle soddisfazioni. Il segreto è pensare sempre un po’ più in grande, il motore è superare sempre i propri limiti e i risultati acquisiti in precedenza: è questo il metro del nostro successo”.
“Il tifo vero di tutti in tifosi delle altre squadre ci fa molto piacere, è un apprezzamento trasversale. Poi c’è anche un tifo condizionato, interessato: andare avanti noi significa anche avanzamento nel ranking per tutte le italiane”, la conclusione gasperiniana. E Seo? Il giudizio sul trittico in cui si decide tutto della stagione atalantina tocca anche a lui: “Sono competizioni diverse e la concentrazione va alla partita di domani – osserva Kolasinac -. Partiamo da una situazione simile, anche a livello di risultati, a quella con lo Sporting agli ottavi di finale: dobbiamo vincere per forza”. Da volto noto a parametro zero l’estate scorsa, il ragazzo cresciuto nella Ruhr sa benissimo chi ha di fronte: “Abbiamo toccato con mano la qualità del Marsiglia, ma sappiamo che ogni partita è diversa. Li abbiamo analizzati e cercheremo di mettere in pratica quanto appreso domani sul campo. Ci sarà anch’io? Dipende dal mister, le tempistiche di questo infortunio sono più lunghe del previsto…”.
Si.Fo.