Clusone

“Un mercato così non ha senso, ha date fuori luogo. Fosse per me si esaurirebbe nel mese di luglio, almeno ci sarebbero venti giorni per preparare la squadra. Al massimo ci si riduce al chiacchiericcio, perché è vero al massimo il dieci per cento di quel che si legge, e si sparano cifre alte che nessuno spende a un mese e mezzo dall’inizio delle ostilità. Hojlund, l’anno scorso, arrivò a tre giorni dalla chiusura…”. Firmato Gian Piero Gasperini, che dalla finestra estiva sente entrare solo ondate d’afa addosso alla sua Atalanta: “Il primo test è stata una festa, una presentazione al pubblico in mezzo a un caldo allucinante. Ora come ora le operazioni sono bloccate: si cerca sempre qualcosa di più in attacco, dove pure siamo tanti, perché è il reparto che fa la differenza, con Latte Lath che prende il posto di Muriel fino a martedì, mentre in difesa con l’arrivo di Kolasinac numericamente siamo a posto. Cinque, con Toloi, Okoli, Djimsiti e Scalvini, che torna venerdì prossimo insieme agli altri Under 21 tra cui Caambiaghi e Carnesecchi.

Citare il riminese di ritorno dal prestito a Cremona offre il destro per dibattere della delicatissima questione portieri. “Per adesso giocano Rossi e Vismara perché non c’è nessuno, la società conosce il mio pensiero al riguardo. Musso ha un problema al gomito, da lunedì si allena di nuovo in porta: volevo schierarlo in attacco perché nelle partitelle si diverte, ma là avanti eravamo in troppi”. Compreso Emmanuel Latte Lath, però rimasto in panchina: “Lo conosco bene per averlo allenato al mio primo anno a Bergamo, è reduce da una grande stagione al San Gallo. L’abbiamo aggregato per avere una punta al posto di Muriel, che torna martedì”, prosegue il tecnico nerazzurro.

Sui nuovi, tra Adopo e Bakker, giudizio sospeso: “Sono con noi dall’inizio della settimana, Kolasinac solo da venerdì. E’ una fase in cui si lavora molto, l’impatto col gruppo è positivo. Il caldo e i ritmi, comunque, non consentono ancora di trarre chissà quali indicazioni”. Sul pubblico, elogi come da Davide Zappacosta nell’intervista autoprodotta al mattino: “Riceviamo sempre una grande accoglienza e un grande entusiasmo. L’amore dei tifosi per la squadra non è in discussione – sottolinea il Gasp -. I cori che ti fanno è la gratificazione più grande dopo una stagione fantastica e parimenti molto difficile con una qualificazione in Europa League. S’è creato un clima polemico intorno alla squadra che ha dato dimostrazione di grande forza lo stesso. Lo scopo principale è dare soddisfazioni a chi ci segue”.

Sulla squadra B, idee chiare: “Mi auguro che l’Under 23 possa avere un impatto immediato, è stata concepita per dare collocazione ai giovani ex del vivaio solitamente in prestito. L’altro obiettivo è che ne escano giocatori in grado di dare linfa alla prima squadra, anche se in tal senso va un po’ a discapito della Primavera. Devono andarci i giovani migliori, non quelli parcheggiati. La Juventus per qualche anno ha smaltito un po’ di giocatori e poi ha inserito giovani arrivati progressivamente tra i senior”. Infine, la gamba tesa dei sauditi sul pallone: “Hanno i soldi e investono. Quando giocavo io l’Italia era ancora il mercato principale, poi siamo stati soppiantati dagli inglesi per via della loro maggiore disponibilità economica. Quando il calcio sembra lì lì per scoppiare, i prezzi raddoppiano. La Cina è finita in fretta, adesso c’è l’Arabia che ha stadi, entusiasmo e tanti soldi: non sarà un fuoco di paglia, anche i Mondiali in Qatar lo hanno dimostrato, perché c’è il riscontro del pubblico”.