Zingonia
– “Delle due, l’una: o valorizzi i giovani o giochi per la classifica, magari per lo scudetto. Ma se fissi obiettivi allora devi prendere giocatori diversi”. Gian Piero Gasperini non ha ancora incassato la babele di voci contrarie al suo turnover di Lecce da nove undicesimi culminato in una sconfitta: “Non è che abbiamo preso giocatori al bar per buttarli in campo. Sono giovani, sono di proprietà e il più delle volte sono cresciuti nell’Atalanta – l’autodifesa del tecnico alla vigilia dell’Inter -. Le critiche quando si perde sono giuste e vanno accettate, ma la stampa a Bergamo quando ne resta fuori uno che poi finisce per scendere sempre e comunque in campo scrive che ci ho litigato”.
GASPERINI: TURNOVER GIUSTO. “Al Via del Mare hanno giocato Zapata, Malinovskyi, Ederson, Pasalic, Djimsiti, Sportiello, Soppy, Okoli che nella prima parte di campionato aveva fatto tanto minutaggio. Solo Ruggeri e Zortea erano le variazioni al copione, e tra l’altro il primo e Caleb sono stati convocati in Under 21 – l’argomentazione-arringa del mister -. Il Lecce aveva due terzini del duemila, il centravanti del duemiladue, il miglior centrocampista del novantanove. Si può perdere buttando via la partita, ma rifarei tutto: era l’occasione giusta, tutti erano predisposti a fare bene. E’ andata male, ma non è stata una pazzia da parte mia. Per il profilo dell’Atalanta sono scelte che ci stanno”.
GASPERINI E L’INTER. “L’avversario dell’ultimo turno prima della lunga sosta per i Mondiali, cui mandiamo quattro giocatori più eventualmente Hojlund visto che la Danimarca deve ancora definire 5 convocazioni, è a pari punti e quindi tenteremo sdi staccarci reciprocamente. Un collettivo con un bagaglio tecnico di prim’ordine che non trova continuità, ma in Italia solo il Napoli fa filotti. Gosens? Anche se i colori sono uguali, lo vedevo molto meglio con la maglia dell’Atalanta. Ma dopo un impatto difficile sta recuperando posizione e pure segnando, il che mi preoccupa. Facciamo il tifo per lui, ma da gennaio in poi”.
LE SCELTE DEL GASP. “Stavolta non anticipo la formazione con tanto di nomi, non posso farlo. Sulle fasce sono in gioco Hateboer, Soppy e Maehle. Joakim ha disputato belle partite. Lecce non lo è stata, una partita brutta e compromessa con due gol presi in due minuti che ci hanno tolto fiducia: nel secondo tempo potevamo fare meglio, ma la frenesia e la poca lucidità ci hanno frenato – continua l’allenatore di Grugliasco -. Ederson da mediano ha fatto meglio, anche in fase difensiva, perché ha più spazio per muoversi. A Lecce è stato bravo. Ha risorse, io ragiono sulle prestazioni, non sulla data di nascita o sul nome. Hojlund è un grosso investimento. Quando vai sui giovani, devi esserne convinto e farli crescere. In questo momento c’è anche Zapata e come prime punte, in attesa del recupero di Muriel, stiamo andando un po’ a pizzicotti. Va detto che giocano sempre tutti lo stesso”.
GASP E LE PROSPETTIVE. “Ho già vinto la trecentesima contro il Crotone e la quattrocentesima col Napoli, purtroppo non è caduta sabato scorso. La cinquecentesima panchina è proprio questa domenica. Che dire? Abbiamo solo 1 punto in meno rispetto alla stessa giornata dell’anno scorso quando facemmo il record nel girone d’andata con 38. Uno stimolo, più che un obiettivo: ma non è che se con l’Inter vinciamo poi diciamo di essere in corsa per lo scudetto e se perdiamo allora siamo retrocessi…”.
GASPERINI E IL MERCATO. “Il mercato di gennaio non può modificare molto il valore delle squadre. Per le valutazioni c’è ancora tempo, toccano alla società. In pochi indovinano i ritocchi fortunati. Sarà difficile anche dal punto di vista economico: da lì sarà comunque tutto più equilibrato, difficile, complicato. Certo, quando si hanno i giovani li si valorizzano cercando di fare il meglio possibile, ma è controproducente indicare Riprenderemo a lavorare il 28 novembre dopo due settimane di rompete le righe. Fino al 4 gennaio sono pronti il programma e 4 amichevole. Speriamo di riavere Muriel e Zappacosta. Saremo in 16-17 più i portieri. Scalvini in azzurro? Per me è un ragazzo serio e degno di stima, in crescita decisa”.