Zingonia
– “Dobbiamo essere tutti al meglio della condizione, fisica e mentale, per affrontare le ultime sette partite pizzicando almeno una squadra davanti. Purtroppo Lookman non c’è nemmeno stavolta”. Obiettivo col Torino sabato sera? Inseguire l’Inter, sesta e impegnata nel doppio incrocio pericoloso tra milanesi e romane: “Dopo il trittico in una settimana chiuso da Spezia e Juventus potremo valutare meglio le nostre chances, ma vale per tutte le concorrenti”, la premessa della vigilia di Gian Piero Gasperini. Che cerca di fare la tara alla sua Atalanta: “Zapata, Pasalic, Muriel, Boga, Hojlund: non importa chi segna, è indifferente. Lucho sta aspettando una bambina, è un po’ distratto. Ci serve al meglio, come abbiamo ritrovato al meglio Mario e Duvan“, precisa l’allenatore nerazzurro.
“Per me col Toro di Juric è uno scontro diretto ed è un grande merito da parte nostra essergli davanti in classifica. Stesso discorso per Fiorentina, Udinese, Bologna e Sassuolo: se non ci prendono, possiamo guardare sempre avanti – prosegue il Gasp -. La squadra come attacco è nelle primissime posizioni, anzi seconda con le milanesi, ma è anche vero che ci sono stati periodi in cui abbiamo segnato poco. Serve anche la fase di rifinitura, giocatori che possano creare sempre problemi agli avversari”.
Sull’allievo che sfida il maestro, le solite parole affettuose: “La crescita del Torino è evidente. Ha una grossa identità, Ivan ha fatto un grande lavoro: oltre ai risultati, sa valorizzare i giocatori. Per noi è davvero un grande merito essere davanti a una squadra così: un vantaggio non definitivo ma importante”. Guai a invocare il calcio champagne, ora si fa sul serio e contano solo i fatti: “Mi aspetto una partita difficile, tattica, molto contrastata, non so quanto aperta. Per necessità di classifica e mentalità il Torino e noi giochiamo sempre per vincere. Bisogna essere bravi in tutte le componenti, dalla qualità alla concentrazione, trattando ogni partita come fosse una finale”.
Spazio al dibattito su certe abitudini nella programmazione settimanale: “Gli allenamenti più frequenti al mattino dipendono anche dalla frequenza delle partite in calendario. Se ci svegliamo prima, vuol dire che andiamo anche a letto prima…”, scherza il tecnico nerazzurro. All’andata, il dirimpettaio croato – sconfitto 3-1, tris di Koopmeiners, 2 su rigore, 1° settembre – aveva portato bene alla classifica: “Ogni partita adesso diventa più pesante e importante. Vincere non è facile per nessuno. Comunque all’andata siamo stati primi per una decina di giornate, non solo quando avevamo affrontato il Toro per ritrovarci poi primi in solitario a Monza dopo aver completato il trittico di vittorie iniziato a Verona. Certo, i tre punti stavolta pesano ancora di più”.
Infine, sulle vie per giungere alla meta: “Non conosco le statistiche sui tiri dalla distanza, ma noi abbiamo Koopmeiners che è uno specialista. Un’arma meno usata, anche perché è difficile bucare i portieri da trenta metri. Ci mancano un po’ i gol sui calci piazzati, ma ormai dobbiamo attaccarci a tutti i modi possibili per segnare perché il risultato diventa ancora più pesante. Per me i risultati sono sempre figli di una buona partita e dell’identità di squadra”.
I convocati, infine, si riducono ulteriormente di due unità scendendo a quota 19. Il Primavera Leonardo Mendicino resta con la squadra di Marco Fioretto impegnata sabato mattina a Sassuolo, a differenza dell’esterno Lorenzo Bernasconi, riconfermato. In meno, oltre ai soliti Hateboer, Okoli, Ruggeri, Vorlicky e l’attaccante nigeriano, anche Brandon Soppy, alle prese con un fastidioso virus intestinale. Ruolo per ruolo, i papabili per lo stadio Olimpico Grande Torino: 1 Musso, 31 Rossi, 57 Sportiello (portieri); 2 Toloi, 6 Palomino, 19 Djimsiti, 28 Demiral, 42 Scalvini (difensori); 3 Maehle, 43 Bernasconi, 77 Zappacosta (esterni); 7 Koopmeiners, 13 Ederson, 15 De Roon, 88 Pasalic (centrocampisti); 9 Muriel, 10 Boga, 17 Hojlund, 91 Zapata (attaccanti).