“Il passato non si rinnega: il Genoa è stata una storia bella e lunga. C’è sempre qualcosa di particolare da parte mia quando lo incontro, ma il giorno della partita diventano importanti il risultato e la classifica. Una squadra che nonostante il calendario difficile ha avuto una buona partenza e non è solo difesa e ripartenze veloci: ha segnato due gol al Napoli e quattro alla Roma…”. La vigilia del cuore, per Gian Piero Gasperini, non è disancorata dall’analisi tecnico-tattica di prammatica: “L’Atalanta finora ha sbagliato il primo tempo di Frosinone, per poi perdere a Firenze e in casa della Lazio due partite simili, punti ceduti a concorrenti dirette nel finale a dispetto dell’inerzia a favore. Serve lavorare su concentrazione e intensità”, rimarca il tecnico nerazzurro.
Contento, il mister, di chi ha davanti: “Alberto Gilardino da centravanti aveva i movimenti d’area più letali, istintivi e opportunisti che si siano mai visti. Subentrai nel 2013 in una situazione difficile, ma anche grazie ai suoi 15 gol in campionato ci riprendemmo subito – ricorda -. Un campione, la carriera parla a suo favore. E da allenatore, salendo dalla Primavera, ha lasciato immediatamente un’impronta, proprio come Bocchetti a Verona e Palladino al Monza”. Dalla specola maestro vs allievi a una battuta di spirito su un altro pezzo di passato che non si rinnega: “Preziosi nuovo official sponsor societario? Prenderemo i suoi giochi, vorrà dire che ci farà un bello sconto”.
Si torna al campo, bando alle ciance: “Il Genoa di oggi è una squadra fisica che riparte molto veloce. Bisogna giocarci contro palla a terra per scardinarne una difesa organizzata. Però ha anche l’altra fase e abbiamo visto che potenziale ha”, continua il Gasp. E Ruslan Malinovskyi da ingabbiare? “Mah, vorrà dire che lo portiamo sul destro…”.
Guardando a casa propria, c’è da stare allegri ma non troppo. “Quelli che stanno bene sono disponibili, Toloi compreso, non guardo mai alla partita successiva. In questo momento c’è Koopmeiners con un risentimento, come Kolasinac al rientro dalla Nazionale che è da verificare. Questione di prudenza: Teun giovedì a Graz dovrebbe essere pronto o al più tardi lo sarà il lunedì successivo per Empoli”.
Confermato, come anticipato dalla stampa, l’avvicendamento numero 3 tra i legni dopo Firenze e Verona: “Musso è rientrato per ultimo, per cui domani giocherà Carnesecchi anche perché ha bisogno di continuità. Come Scamacca, che ha avuto la sua bella occasione a Wembley. Globalmente i nazionali si sono comportati bene tutti”.
Tempo di bilanci alle soglie della nona di serie A: “L’unico momento negativo è stato il primo tempo di Frosinone. L’ultima settimana prima della seconda sosta è stato molto duro e faticoso affrontare il trittico con Juventus, Sporting e Lazio. A livello di prestazione la squadra sta crescendo. Alcuni giocatori si stanno attestando su livelli molto alti: la differenza la fa l’attacco, la continuità vale a maggior ragione per quel reparto”. Infine, su quella che ai tempi era una pedina vincente e ora fa ruggine in panca: “Hateboer, come tutti i giocatori che hanno avuto un certo tipo di infortunio, necessita di un recupero totale fatto anche giocando. Ho dovuto anche capire le situazioni di Holm, Bakker e inizialmente anche Zortea. Poi ci sono state le prestazioni di Zappacosta e Ruggeri. Ma non posso dire che Hans sia migliorato”.