“Tre anni fa era più usurato, ma il sintetico di Berna comunque resta un’incognita cui adattarsi in fretta i perché cambia tutto con la palla, dalla velocità ai rimbalzi passando per il controllo e la difficoltà di alzarla. L’hanno rifatto, ma anche lo Young Boys e l’Atalanta sono cambiate: di loro ne saranno rimasti un paio, da noi gli eterni sono Toloi, De Roon, Djimsiti che era in panchina e tra i recuperati sente ancora fastidio nel calciare, Zappacosta e Pasalic“
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Tra il filo dei ricordi di quel 3-3 del 23 novembre 2021 alla fine risultato una zavorra per retrocedere dal girone di Champions in Europa League e la ricerca del risultato pieno per avvicinare le Top Eight (ora a meno 1, 8 punti) da qualificazione diretta agli ottavi di finale o addirittura entrarci, Gian Piero Gasperini trascorre la vigilia mettendo mediaticamente in guardia i suoi dal rischio giallonero benché a zero in classifica: “Siamo in un momento di risultati molto favorevoli con una striscia importante in campionato dove c’è una classifica molto corta nelle prime posizioni. La continuità l’abbiamo sempre avuta in Europa, in realtà, basti pensare al cammino da febbraio a maggio scorsi in Europa League quando non accusammo alcun problema in termine di infortuni o turnover (al netto di De Roon, NdR). Abbiamo bisogno di continuare il buon percorso anche in Champions contro una squadra che ha messo in difficoltà l’Inter. Ha anche cambiato allenatore (da Patrick Rahmen a Joel Magnin, NdR), dobbiamo stare attenti”.
Se il campo in erba artificiale ha tenuto Giorgio Scalvini giù dalle scale del charter “per precauzione medica, perché mette le articolazioni più a rischio”, si puntano molte carte sulla voglia di Mateo Retegui di sfondare la rete finalmente anche in Europa dopo 12 gioie personali su 13 turni di serie A: “Non immaginavamo che sarebbe esploso così in termini di gol realizzati, ha caratteristiche diverse da Scamacca cui chiedo di fare più il centravanti d’area mentre lui cerchiamo di farlo giocare un po’ più defilato”, osserva il mister.
L’interessato, in pole position nel ballottaggio nelle posizioni offensive con Brescianini, Samardzic, Lookman e De Ketelaere mentre Juan Cuadrado continua a mantenere speranze per la destra, si sente parecchio in gas: “Quando sono stato sostituito a Parma mi sono arrabbiato, ma solo perché nessun giocatore vuole uscire dal campo o rimanere in panchina, anche se tutti noi sappiamo che il calcio è un lavoro di squadra. E’ normale non essere contenti – le parole dell’oriundo azzurro -. Non sono ossessionato dal gol in Champions, se non lo faccio io ci pensa qualcun altro. L’importante è come stiamo giocando: il gol arriverà mi sento in fiducia perché allenatori e compagni me la danno. Arrivare a Bergamo per me è stato un sogno e devo ringraziare soprattutto i più esperti della squadra per avermi aiutato a inserirmi in un nuovo sistema di gioco. C’è molta qualità nella staff e nella squadra che portano tante palle in area che è il mio habitat: segnare tanto di testa è normale in queste condizioni”.
Sulla formazione, anche se dietro Kossounou resta favorito rispetto ai recuperati dell’ultim’ora, il Gasp resta abbottonato as usual. “I convocati sono tutti teoricamente disponibili, anche se Djimsiti ha ancora un po’ di fastidio nel calciare la palla. Kolasinac e Bellanova, invece, stanno meglio – la chiosa gasperiniana -. Ma non sono uno che fa troppi ragionamenti sulle scelte, nonostante giocare ogni tre giorni a volte induca a farlo: non c’è motivo perché un convocato debba stare a riposo o qualcosa del genere”. Appuntamento martedì 26 alle ore 21 allo Stadion Wankdorf, o in tv.