Zingonia

“Vogliamo chiudere bene un 2020 ricco di enormi soddisfazioni sul piano sportivo: il maledetto virus ci aveva fermati nel nostro momento più bello, dopo gli ottavi col Valencia, ma se devo citare le partite più belle sono indeciso tra l’andata a San Siro e le vittorie recenti di Liverpool e Amsterdam”. Alla vigilia del “Dall’Ara”, Gian Piero Gasperini è in fase di bilanci: “L’anno scorso a Bologna fu una partita particolare, era in un periodo simile e perdemmo nonostante le numerose occasioni – il commento dalla sala stampa di Zingonia riferito al ko per 2-1 del 15 dicembre 2019, 4 giorni dopo la vittoria di Kharkiv con lo Shakhtar -. Si tratta pur sempre una squadra pericolosa in attacco: ci vorrà un’Atalanta molto attenta anche se arriviamo da una serie di risultati positivi”.

GASPERINI E IL 2020. “Nel 2020 i momenti belli sono stati veramente tanti. Un gennaio fantastico, la ripresa col Parma, l’ultima partita col pubblico col Valencia a San Siro il 19 febbraio. Dopo il lockdown, abbiamo ritrovato anche la Champions e non era scontato. Cosa è stato meglio tra la vittoria di Liverpool e quella di Amsterdam? Difficile dirlo. La partita più brutta è stata a Napoli il 17 ottobre. Sotto il profilo sportivo è stato un anno meraviglioso, ma l’assenza dei tifosi in tutto il mondo per questo maledetto virus ha condizionato tutto il calcio. Ricordo l’entusiasmo per la vittoria con la Roma, sempre in rimonta, del 15 febbraio”.

GASPERINI E ILICIC. “Quando Ilicic ha ricominciato qualche mese fa l’avevo visto già bene, ma non sempre avevo la risposta in partita. Se è sempre così determinante, l’Atalanta ha un valore aggiunto notevole. L’importante è che stia dentro la squadra, magari senza demoralizzarsi per una giocata non riusciTa. Deve sentirsi libero di giocare e anche di fare errori: deve essere molto forte mentalmente. Il recupero è questo, non un giocatore che non sbaglia mai”.

GASPERINI E L’ATTACCO. “In un certo momento avevamo fuori Malinovskyi, Pasalic, Ilicic e Miranchuk tutti insieme. Averli recuperati non è una differenza da poco, perché adesso abbiamo più possibilità. Io schiero di base squadre offensive, perché l’intenzione è vincere la partita – spiega il Gasp circa il reparto offensivo -. Posso avere libertà di scelta. Muriel era stato decisivo anche ad Amsterdam. Sembra la preistoria, ci abbiamo giocato dieci giorni fa. Poi abbiamo affrontato Fiorentina, Juventus e Roma. In quelle condizioni riesce sempre a gratificarsi, fa cose fondamentali per la squadra anche se tutti vorrebbero giocare di più”.

GASPERINI, IL GOL E GOSENS. “Non è facile fare tanti gol sempre e comunque, ma la capacità di costruire azioni è una nostra caratteristica. I pareggi hanno il loro valore negli scontri diretti, ma sono le vittorie che alzano la classifica. I giocatori hanno una forte concentrazione sul campo. Purtroppo fuori a volte ci sono eccezioni, che possono distogliere l’attenzione e la misura di quello che viene fatto in partita. Questo però è un gruppo che negli ultimi dieci giorni ha ottenuto risultati notevoli. Gosens non è sottovalutato, gioca spesso con la Nazionale tedesca che è la più forte del mondo. Segna gol importanti: magari l’attenzione è più sugli attaccanti, ma nel suo ruolo è uno dei migliori”.

GASPERINI E IL 4-1 DELLA SVOLTA. “Con la Roma il primo tempo non è stato male, a parte i primi dieci minuti col gol preso a freddo e l’occasione di Spinazzola. Abbiamo creato diverse opportunità con Malinovskyi: all’intervallo avevamo fiducia. Se poi ne crei cinque e ti fanno un gol, nel calcio ci sta di perdere. La squadra nella ripresa è cresciuta e ha macinato tanto: oltre lo score largo, la prestazione è stata superiore a un avversario da quartieri alti in un periodo felice”.

GASPERINI, IL MERCATO E IL VIRUS. “Ci sono ancora tante gare per chiudere il girone d’andata: c’è tempo di pensare a come rendere più solida questa squadra, più di quanto non lo sia già. Io vedo margini di crescita per i giocatori meno utilizzati e in genere non credo che il mercato di gennaio sposti molto gli equilibri – chiosa il mister -. S’è accusata la partita col Valencia dell’esplosione della pandemia, ma quattro giorni prima avevamo battuto la Roma, il 15 febbraio: questo bubbone che è esploso ha interrotto il nostro periodo più bello. Non si lascia alcun obiettivo, giochiamo ogni partita secondo le nostre migliori possibilità. Vogliamo finire bene l’anno domani, e dopo la sosta natalizia dovremo ripartire forte. Il calendario ci propone anche la Coppa Italia: l’obiettivo è di continuare a fare bene in campionato”.