Bergamo
– “A un certo punto c’erano Muriel, Lammers e Miranchuk in campo contemporaneamente con Gomez, con Ilicic ancora da recuperare. Non amo la confusione, ci vuole equilibrio, ma in questa occasione ci hanno dato la spinta per strappare almeno il pareggio”. La prima divisione della posta in palio in campionato lascia tutto sommato soddisfatto Gian Piero Gasperini, che nel dopogara con l’Inter si toglie però qualche sassolino dalla scarpa: “Non lo diciamo certo noi che dobbiamo vincere lo scudetto, pressioni del genere arrivano dall’esterno ma non ci toccano – sbotta il tecnico dell’Atalanta -. Giochiamo partite impegnative e difficili, si gioca tutte le settimane e può anche succedere di perdere. La squadra ha comunque sempre dimostrato una buona presenza e la sua identità: non è che dopo lo 0-5 col Liverpool ci fosse da stravolgere o da rimettere in carreggiata chissà cosa. Abbiamo giocato una buona gara contro una grande squadra dopo aver perso male con la migliore squadra al mondo insieme al Bayern. Se il tasso tecnico altrui è così alto e non riesci a contrastarli sul piano fisico, allora è chiaro che perdi”.
GASPERINI: BRAVI RUGGERI E MIRANCHUK. “Sono contento per Ruggeri, non era facile dopo l’esordio in Champions: è un diciottenne che deve fare esperienza, ma ha buone doti più atletiche per ora che tecniche – il pensiero del Gasp sull’esordiente in campionato -. In questo momento stiamo facendo i conti con alcune defezioni, un giovane come lui è il benvenuto. Miranchuk è uno che tocca pochissimi palloni ma è già al suo secondo gol, molto bello, dopo quello col Midtjylland. Ha giocato un po’ di più dell’altra volta, fisicamente ormai è a posto”.
GASPERINI E LA SOSTA. “La sosta arriva quanto mai opportuna, tra infortuni e altro: le aspettative ce le mettono addosso gli altri, ma noi non possiamo più allenarci con l’intensità di un tempo Per dieci giorni dovremo allenarci con 6 giocatori di movimento, l’ultimo giovedì dopo la sosta avremo tutto il resto della squadra giusto per la rifinitura alla vigilia di Cesena contro lo Spezia”.
GASPERINI E GLI ESTERNI. “Gli esterni sono un ruolo molto importante, abbiamo perso Gosens e Hateboer ultimamente non è al meglio – osserva ancora Gasperini -. Depaoli e Mojica sono da inserire, Piccini purtroppo non s’è ancora visto. Ruggeri, il ragazzo, c’è, l’abbiamo aggiunto: deve crescere, oggi è stato bravo”.
CONTE: ATALANTA OSTICA. Dal canto suo, Antonio Conte non ci sta a vedere il bicchiere mezzo vuoto: “Buona partita e buona prestazione, non siamo mancati a livello caratteriale o tecnico, ma solo per il risultato. L’Atalanta è forte: abbiamo avuto la chance di chiuderla, forse non abbiamo l’istinto da killer per portare a casa le gare spesso e volentieri”, la premessa dell’allenatore interista, grande ma mai rimpianto ex di turno (13 partite e altrettanti punti nel 2009-2010, prima di retrocedere con Lino Mutti). “I bergamaschi cercano le giocate in uno contro uno sia davanti che dietro, le difficoltà c’erano già sulla carta: da noi ci si aspetta tanto, significa che nel giro di un anno l’Inter è tornata ai livelli che le competono – prosegue l’uomo sulla panchina della Beneamata -. Oggi non c’era il trequartista, al massimo uno mascherato che è Barella. Esistono mezze ali che avanzano per farsi dare palla tra le linee, specialmente dai quinti: Nicolò preferisce il centrodestra”. Qualche appunto per i suoi: “Alla fine chi sta perdendo cerca di ribaltare la situazione. A noi è successo con la Fiorentina: gli schemi saltano e si buttano giocatori in campo nel tentativo di racciuffarla – chiude Conte -. Gli aspetti situazionali vanno gestiti dai calciatori. Preso l’1-1, c’è stato un attimo di sbandamento. A volte non capiamo di dover fare di necessità virtù”.