“Abbiamo sicuramente fuori soltanto De Roon e Gosens“
. Non certo due seconde linee, ma a Gian Piero Gasperini alla vigilia del big match col Liverpool per adesso può bastare: “Ci misuriamo contro i numeri uno al mondo, una sfida prestigiosa che ci serve a testare organizzazione e capacità di essere squadra. Ma non sempre vincono i più forti”, il messaggio dell’allenatore dell’Atalanta prima della rifinitura a Zingonia verso la supersfida di Champions League nel Gruppo D.
GASPERINI E GLI UOMINI CONTATI. Il post Crotone pareva aver lasciato strascichi ben più pesanti. Invece i due usciti anzitempo (adduttore destro e sinistro, rispettivamente) non stanno poi così male: “Per la formazione devo comunque aspettare la mattina della partita, anche se gli esami hanno escluso lesioni muscolari – spiega il Gasp -. L’esigenza attuale è doverli recuperare appieno in un giorno: per Hateboer e Romero più Palomino ci sono chances di recupero, Djimsiti e Toloi invece sono a disposizione. Domattina le ultime decisioni”.
GASPERINI E IL LIVERPOOL. “Per noi è fondamentale, contro la squadra più forte del girone, riuscire a fare risultato in uno dei due incontri o in entrambi per avvantaggiarci sull’Ajax arrivando all’ultima gara con un margine. dopo tutto sono solo sei partite – riflette il tecnico nerazzurro -. E’ un grandissimo complimento aver attirato l’attenzione di un riferimento per tutti gli allenatori come Klopp (che aveva detto di ritenere la Dea più forte dell’Ajax, NdR): dà più fascino alla serata di Bergamo. Le squadre d’attacco come il Liverpool e noi hanno comunque l’obbligo di una buona base difensiva: devono saper recuperare la palla. Il rammarico è di non poter avere i tifosi: ci sarebbe piaciuto poter giocare anche ad Anfield, in quel magnifico stadio, davanti a quel magnifico pubblico”.
IL LIVERPOOL E IL CITY. “Il livello di difficoltà è simile al Manchester City l’anno scorso, perché sono compagini di valore molto simile anche se con caratteristiche diverse nonostante il modulo apparentemente uguale. Vedremo quanto potremo essere competitivi: col City abbiamo acquisito conoscenze, esperienze e capacità pur soffrendo molto. C’è stato utile anche in ottica campionato: non sempre i più forti vincono”.
ZAPATA E IL LIVEPOOL. Da un’inglese all’altra, la differenza stavolta è un Duvan Zapata abile e arruolato: “Prendo ogni stagione come un’opportunità personale. L’anno scorso in queste partite dovetti star fuori per infortunio, adesso mi godo il momento e cerco di approfittare al massimo di tutte queste partite per giocarmi le chances al meglio delle mie possibilità – riflette il centravanti colombiano -. Loro hanno qualche defezione di lusso come Fabinho e Van Dijk, ma non significa niente. Hanno esperienza a livello internazionale e qualità. I nostri avversari conoscono i nostri riferimenti davanti, dobbiamo badare a entrambe le fasi del gioco. Per vincere dobbiamo avere almeno la loro stessa intensità, non una virgola sotto”.
ZAPATA E LA CHAMPIONS. “Non sarà certo facile, due anni fa il Liverpool ha vinto la Champions e l’anno scorso la Premier League. Davanti noi abbiamo qualità: se riusciamo a sviluppare il nostro gioco, possiamo fargli male – chiosa il Toro di Cali -. Per noi tutte le partite sono importanti, non abbiamo possibilità di scelta. Gli esclusi e i titolari? Il rapporto è sempre ottimo con tutti, siamo una squadra e un gruppo molto uniti”.