“Siamo una provinciale conscia e orgogliosa di esserlo, non una big. Ma gli investimenti sostenuti anche in sede di calciomercato dimostrano che vogliamo competere ad alto livello in Italia e in Europa. Chi è all’Atalanta deve essere contento e dare il 100 per cento”. Luca Percassi, amministratore delegato dell’Atalanta, a Radio Tv Serie A su RDS, al di là delle dichiarazioni di prammatica sulla Dea come grande famiglia sublimata dall’esperienza diretta della propria, manda un messaggio indiretto a Gian Piero Gasperini, che nell’intervista pubblicata il 13 ottobre sulla Gazzetta dello Sport non s’era detto certo di rimanere alla guida all’apertura di un nuovo ciclo, non essendo ancora finito (secondo l’interessato) quello cominciato nell’estate del 2016.
“Certamente i risultati degli ultimi 8 anni , in cui abbiamo vinto sui campi più prestigiosi anche in Champions League, si devono alla compattezza dell’ambiente, che cementa la vicinanza dei tifosi alla squadra attraverso la dirigenza e lo staff, e alla bravura dell’allenatore e dei giocatori. Gasperini non è mai stato in discussione: per noi le persone che lavorano meritano sempre fiducia, ma devono essere contente di essere qui. Noi siamo molto contenti di questi 8 anni, in cui abbiamo raggiunto risultati straordinari”, ha rimarcato il CEO atalantino. Figlio riconoscente di un presidente al suo secondo soglio: “In 14 anni ci sono stati soltanto tre allenatori, dapprima Colantuono che ci ha riportati subito in serie A nel 2011 e poi un signore come Reja, proprio perché nel nostro dna c’è la necessità di dare continuità al lavoro per raggiungere il massimo possibile – le precisazioni dell’alto dirigente -. Le dichiarazioni? Non sono solito commentarle, siamo in un momento cruciale della stagione tra campionato ed Europa League e rimaniamo concentrati su quello”. E ancora, per rincarare la dose: “Le persone devono essere contente di essere all’Atalanta, perché Bergamo è l’ambiente ideale per lavorare e per vivere: quando uno dà il 100 per cento viene sempre rispettato”.
L’AD spiega i segreti del successo della formula. “Bergamo è l’Atalanta, l’Atalanta e Bergamo e noi Percassi ne siamo consapevoli. Con l’introduzione dell’Under 23, un altro investimento cospicuo, offriamo un ulteriore step al percorso di crescita del nostro settore giovanile. Un ringraziamento al responsabile Roberto Samaden, ai direttori sportivi Lee Congerton e Tony D’Amico per aver messo a disposizione professionalità e risorse a favore del lavoro di Francesco Modesto“. Sulla finestra estiva, solo soddisfazione per i vari Kolasinac, CDK e Scamacca: “Che giocatori di una certa caratura ci scelgano è motivo d’orgoglio ma ci responsabilizza a dare l 100 per cento per vedere dove saremo nel corso della stagione. Le qualità importanti date in mano allo staff tecnico dimostrano la volontà di competere ad alti livelli. Mettiamoci anche lo stadio a km zero fatto con aziende bergamasche, di cui una nata lo stesso anno del club (la Dalmine, nel 1907, NdR)”. Spazio pure all’arringa al megafono dal campo principale agli ultras sulle tribune quel famoso 20 agosto 2022: “Quell”abbiamo tutti contro’ va contestualizzato, era un modo per spronare la squadra e tutto l’ambiente in vista di un’annata che si preannunciava difficile”.
Sul Gasp, un aneddoto: “Era ancora tesserato per il Genoa, quindi rammento bene la telefonata al presidente Enrico Preziosi. Col via libera, organizzammo un primo incontro ed eccoci qui”. Sul Percassi Antonio atto II (il primo dal 1990 al febbraio 1993, poi la cessione ai Ruggeri), poche e sentite parole: “Dal 2010 in cui papà tornò presidente, ci siamo tolti tantissime soddisfazioni. Andiamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto in 14 anni. Una storia che continua, perché la mia famiglia sa cosa significa l’Atalanta – la chiosa -. Sono un figlio fortunatissimo, perché papà mi ha concesso grandissima autonomia personale e professionale fin dal primo momento. E so cosa voglia dire essere qui, avendo avuto la fortuna di fare la trafila nel vivaio. La prima telefonata della giornata e anche l’ultima sono di Antonio Percassi: ‘Come va l’Atalanta?’, ‘Cos’è successo oggi?’. Lui rappresenta il tifoso, perché vive la società e per la società come ogni bergamasco. L’obiettivo stagionale è essere noi stessi e dare 100 per cento in ogni partita: le cose si conquistano partita dopo partita”.