Atalanta – Torino 4-4 (2-2)ATALANTA (3-4-1-2):
Musso; Scalvini (23′ st Demiral), Palomino, Djimsiti (1′ st Toloi); Hateboer, De Roon, Freuler (cap., 23′ st Pasalic), Zappacosta; Pessina (23′ st Boga); Zapata (33′ st Malinovskyi), Muriel. A disp.: 53 Sassi, 57 Sportiello, 46 Cittadini, 20 Mihaila, 59 Miranchuk. All.: Gian Piero Gasperini.
TORINO (3-4-2-1): V. Milinkovic-Savic 5,5; Zima 5,5 (39′ st Djidji sv), Bremer (cap.) 6,5, Rodriguez 5,5; Singo 7, Lukic 6,5, Ricci 5,5 (14′ st Pobega 6,5), Ola Aina 5,5; Praet 7,5 (40′ st Seck sv), Pjaca 5,5 (31′ pt Brekalo sv); Sanabria 7,5 (40′ st Pellegri sv). A disp.: 1 Berisha, 89 Gemello, 99 Buongiorno, 15 Ansaldi, 27 Vojvoda, 77 Linetty, 9 Belotti. All.: Ivan Juric.
Arbitro: Abisso di Palermo 5 (Passeri di Gubbio, Costanzo di Orvieto; IV Minelli di Varese. V.A.R. Mariani di Aprilia, A.V.A.R. Mondini di Treviso).
RETI: 4′ pt Sanabria (T), 18′ pt rig. Muriel (A), 23′ pt De Roon (A), 36′ pt rig. e 18′ st rig. Lukic (T), 22′ st Freuler (A), 33′ st Pasalic (A), 39′ st rig. Muriel (A).
Note: ricordati prima della partita Emiliano Mondonico, giocatore e poi allenatore di entrambe le squadre, e il responsabile del settore giovanile nerazzurro Mino Favini scomparso il 23 aprile di 3 anni fa. Serata tiepida, spettatori 10.014 per un incasso di 131.878,70 euro. Ammoniti Freuler, Lukic e Pasalic per gioco scorretto, Zima per fallo di mano. Tiri totali 14-5, nello specchio 6-4, respinti/deviati 7-0, parati 2-1. Var: 2. Corner 8-0, recupero 1′ e 5′.
Bergamo – Due penalty a cranio e le follie che non t’aspetti. Un punto guadagnato o due persi non fa differenza. C’era la possibilità di scavalcare di slancio al sesto posto la Lazio e la Fiorentina: missione fallita. Colpita a freddo dal Torino, l’Atalanta trova la remuntada finale, la seconda in serie del mercoledì sera, sotto di due gol, dopo il pari di rigore con Muriel che accorcia anche a tiro del 3-4 di Pasalic a una sporca dozzina dal novantesimo, il vantaggio con un capolavoro di De Roon, subendo in seguito il 2-2 e il 3-2 di Lukic per un’ingenuità dello svizzero e del capitano subentrato sempre dal dischetto prima del sigillo freuleriano nella porta sbagliata. Partita pazza furiosa ed è sempre ottavo posto, pur a una sola lunghezza dall’obiettivo, due se si considerano gli scontri diretti favorevoli ai viola, sconfitti nel loro recupero in casa dall’Udinese.
Al 4′ Praet, lanciato nello spazio da Singo, trova da destra la deviazione sottoporta di Sanabria in spaccata acrobatica, col Var a decidere di non sanzionare il contrasto tra il crossatore e Djimsiti ruzzolato a pelo d’erba. Niente paura, perché scollinato il quarto d’ora Zappacosta penetra in coabitazione con Freuler e Pessina tendendo la trappola alla diagonale imperfetta e sgambettante di Rodriguez: dagli 11 metri il colombiano col 9 sulle spalle è freddo e spiazza il fratello d’arte Milinkovic-Savic pur tirando centralmente. Al ventesimo il possibile ribaltamento di Hateboer, tagliato per la legnata di sinistro nel sette sul filtrante di Freuler, è annullato per posizione irregolare, finché Lucho dall’angolo destro non trova il piattone del mediano oranje sotto il sette opposto.
Inizia un’altra partita con Pessina a toccarla troppo debolmente per infastidire davvero il portiere nemico (26′) sull’ennesima iniziativa del sorano sfiorata di tacco da Zapata. Non si produce granché se non, dalla parte opposta, l’imbucata dell’esterno ivoriano, re della catena di destra e borseggiatore del nazionale albanese, per il centravanti che stramazza al suolo sulla carica dell’elvetico col serbo a firmare il terzo gol in due partite.
Se il belga ci prova di suo a otto dalla pausa allargando e alzando la traiettoria a conferma che a sinistra la fase difensiva di casa latita, in avvio di ripresa (Toloi per il centrale sinistro in bambola) Bremer chiude la strada al Toro di Cali in asse col recupero del mediano destro e lo schema dell’1-1 per poco non si ripete (3′). La punizione di Muriel che vale il giallo a Lukic sorvola l’incrocio (8′). A orologio a doppia corsa, la seconda leggerezza difensiva da massima punizione, perché l’italobrasiliano incrocia il piede di Pobega, giratosi sul pallone basso del Diavolo Rosso tra le linee (prova monstre), e il centrocampista torinista può imbracciare la doppietta (18′) prima del tiro all’incrocio del capitano nerazzurro nella porta sbagliata nel tentativo di spazzare il cross in caduta del killer paraguaiano (22′) pescato dal solito noto. Resa definitiva? Vediamo. La loffia del nuovo entrato Boga alla mezzora non spaventa anima viva, quindi il croato insacca di mancino sul primo palo lanciato basso dal Ronaldito, stoppato in asse col partner di linea a stretto giro di posta in fallo di fondo dal perno altrui (36′). Zima intercetta col braccio la girata di Demiral sul controcross sempre dell’autore dell’1-1 è c’è il secondo rigore anche per i locali. Seck al 93′ schiaffeggia un sinistro masticato, Rodriguez ne fa una giusta opponendosi a Zappacosta imbeccato dall’ex Sassuolo. Tutto da rifare, perché dalla Salernitana in avanti un altro passo falso si paga con l’anno sabbatico dall’Europa. Quelle sole quattro vittorie casalinghe in tutta la stagione in campionato sono una zavorra, inutile girarci intorno, e la squadra appare troppo svagata, per lo più in fase di non possesso ma anche quando si tratta di disimpegnare.
Simone Fornoni